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Catania. La Piazzetta: “Non speriamo, determiniamo!”

La Comunità Resistente - "Le Ragazze e i Ragazzi della Piazzetta" ha analizzato la giornata di lotta del 17 marzo, la giornata dello sciopero generale della scuola indetto dall'USB, dai Cobas, dall'Unicobas e da altre realtà "di base": "Un'intera giornata - scrive la Piazzetta - all'insegna della politica, quella che rivendichiamo sempre di fare, quella che appartiene al popolo, quella che appartiene a tutte e a tutti, quella che organizza quartieri, gestisce i rapporti umani, e crea reti sociali, e non quella che risiede nei freddi palazzi".
Gli studenti medi hanno esordito con l'assemblea 'Loro nei palazzi e noi nelle piazze'.: "Quale titolo più indovinato- spiegano - e significativo potevano scegliere gli studenti del gruppo LPS (Liberi Pensieri Studenteschi) per aderire allo sciopero indetto dal sindacalismo di base, e per far emergere da subito la propria posizione? Così la nostra Comunità Resistente ha esordito, organizzando un'assemblea molto partecipata che ha visto intervenire tanti studenti di diverse scuole e realtà politiche studentesche. Tutto questo in Piazzetta, con i passanti costretti a fermarsi e ad ascoltare, perché non si può essere indifferenti alla politica vera, fatta all'aperto, pubblicamente. E la bellezza di vedere tantissimi giovani, decine e decine di studenti in una piazza, messi a cerchio, seduti a terra, che parlano e si ascoltano, che si confrontano e trovano soluzioni, è terribilmente affascinante. E' bellezza. E la bellezza non puoi ignorarla. Si è discusso della "Buona Scuola", nello specifico dell'alternanza scuola-lavoro, ma soprattutto della possibilità che può esistere un'altra scuola, un altro modello educativo, che si può educare e non per forza formare e istruire, che esistono possibilità per ribaltare questa situazione, ritenuta dagli studenti inaccettabile.
Conclusa l'assemblea, gli studenti hanno deciso di scendere in corteo verso piazza Stesicoro per unirsi al presidio dei professori e dei lavoratori della scuola, dei vigili del fuoco, e di tutte le sigle sindacali di base che avevano indetto questo sciopero. Il presidio si è trasformato in un corteo che ha sfilato per via Etnea".
Nello stesso pomeriggio, la comunità della Piazzetta, nell'aula 67 dell'Università, presso il Monastero dei Benedettini di Piazza Dante, ha dato vita all'assemblea "Potere al popolo", sul G7 di Taormina: "Il numero più alto raggiunto di partecipanti - "raccontano"-si è aggirato intorno alla settantina di persone: un numero previsto da noi ma che comunque ha fatto piacere riscontrare, soprattutto in una università simile ad un cimitero, in questo caso della cultura. Hanno partecipato tantissime realtà politiche della nostra città e questo ci ha fatto molto piacere.Non faremo un report di ogni singolo intervento, ma ci preme qui dire che sicuramente questo momento è stato utile, è andato bene, e di questo ringraziamo tutti i presenti, coloro che sono intervenuti e che come sempre seguono il nostro percorso politico.
Abbiamo parlato del "Potere al popolo", di un potere ad oggi assente e che vogliamo riportare "al", appunto, popolo, alla classe sfruttata, lavoratrice, precaria, disoccupata. Ad una classe che è stata parcellizzata, borghesizzata nel pensiero e nelle abitudini (motivo per cui è emerso come sia fondamentale un lavoro sovrastrutturale da parte di chi fa quotidianamente intervento politico), che si scontra all'interno della propria classe stessa, che ha perso fiducia. Per farlo dobbiamo radicarci nei territori, ma farlo davvero. Dobbiamo ritornare a fare politica nelle piazze, per la gente, ascoltandola. Sappiamo di non poter rappresentare la soluzione, né siamo portatori di verità, ma siamo sicuri che questo può essere un punto di partenza, e su questo tutti sono convenuti. Abbiamo parlato di lavoro, Frontex, immigrazione, militarizzazione, imperialismo, guerre, Daspo urbano, scuola e università. Insomma abbiamo gettato le basi per un percorso che può e deve andare verso il G7, ma soprattutto oltre il G7. Affinché si possano unire le lotte, creare movimento e unione, e meno fratture. Affinché si possa arrivare al G7 non con dei semplici "NO", ma con delle idee chiare. Dobbiamo creare alternative sociali e politiche capaci di porsi (seppur non da sole) nei momenti di rottura, nei momenti di collasso o di cedimento del sistema economico capitalistico".
"Abbiamo percepito - concludono 'Le Ragazze e i Ragazzi della Piazzetta' - che un altro mondo è possibile. Abbiamo percepito che è possibile creare, lottare, costruire il potere popolare, dei subalterni, degli emarginati, dei poveri, degli sfruttati, dei sofferenti. Lo abbiamo percepito anche dopo, quando di sera ci siamo ritrovati in Piazzetta a bere birra tutti insieme. Lo abbiamo capito nei complimenti dei tanti e delle tante che hanno partecipato all'intera giornata o parzialmente. Lo abbiamo capito dalla gioia e dalla felicità di chi per la prima volta si è affacciato a questo modo di fare politica.Siamo felici, contenti, sorridenti. Non speriamo, determiniamo! Siamo ancora più forti di prima. Siamo più di prima, meglio di prima, Abbiamo avanzato un altro passo. Abbiamo sognato un altro po'. Abbiamo amato un altro po'. Abbiamo inserito un altro tassello. Abbiamo scritto ancora una pagina di storia.Lo abbiamo fatto, e continueremo a farlo".
Intanto, nello spazio autogestito della "Piazzetta", in piazza Santa Maria di Gesù, nasce anche un laboratorio di hip pop... rigorosamente gratuito.

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