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Roma. Terminata l’occupazione dell’assessorato al Patrimonio. Via Bibulo resiste

L’occupazione degli uffici dell’assessorato al Patrimonio del Comune di Roma da parte delle centinaia di abitanti dello stabile di via Lucio Calpurnio Bibulo 13 è cessata per oggi, nel primo pomeriggio, dopo la convocazione di incontri urgenti con lo stesso assessore Andrea Mazzillo. Guarda il VIDEO dell’occupazione dell’assessorato.
Domani stesso la lotta unita degli abitanti di Bibulo 13 verificherà la direzione e il senso degli atti che si attendono dall’assessore Mazzillo e politicamente dall’intera Amministrazione della giunta Raggi per impedire che si compia ai danni dell’erario e dell’interesse pubblico l’ennesima speculazione sulla pelle di chi ha pieno diritto all’abitare e l’ha difeso per 12 anni.
Bibulo 13 non mollerà mai: chi dell’interesse pubblico saccheggiato da quelli privati deve rispondere scelga definitivamente se essere parte della soluzione o del problema.

CHI C’È DIETRO LA SPECULAZIONE DEL PALAZZO DI CINECITTÀ?

Le 98 famiglie abitanti di via Lucio Calpurnio Bibulo 13 al Quadraro di Roma, che da 12 anni sottraggono uno stabile residenziale strategico alla speculazione immobiliare e ai suoi fallimenti, si sono invitate questa mattina negli uffici dell’assessore al Patrimonio della Capitale, Andrea Mazzillo.

Da un anno langue tra rinvii e inspiegabili mancanze di Regione Lazio e Comune di Roma la risposta alla richiesta ripetuta delle famiglie occupanti e di ASIA-USB: acquisire al patrimonio pubblico l’immobile disponibile a prezzi sotto mercato perché in asta fallimentare, applicando finalmente quanto previsto dalla delibera regionale del 2014 per il Piano sull’emergenza abitativa nella Capitale, rimasto fantasma, e cioè il recupero di patrimonio alloggiativo nella logica del riuso e contro quella del consumo di suolo.che

Le famiglie occupanti di via Bibulo 13, nel pieno diritto all’accesso ad una casa popolarr riconosciuto loro dalla stessa delibera regionale insieme ad altre occupazioni storiche di Roma, non intendono cedere di un millimetro alla speculazione: quella alla quale invece apre le porte l’inazione del pubblico che si è lasciato sfuggire l’acquisizione in asta fallimentare di uno stabile già autorecuperato, a prezzi ben al di sotto di quelli previsti nelle stesse aste ATER andate deserte e infinitamente inferiori a quanto l’erario paga per residences e alloggi di emergenza comprati dal privato.

Al momento il Comune può ancora riscattare quest’inazione colpevole, dando seguito effettivo all’intenzione di acquisto per interesse pubblico finalmente manifestata il 12 scorso al Tribunale fallimentare e rimasta disattesa. BIbulo non è ancora venduto: l’aggiudicazione provvisoria ad un privato può essere superata dall’offerta pubblica. Perciò le famiglie chiedono ora ad Andrea Mazzilo la risposta che da una ulteriore settimana è ulteriormente negata, dopo anni di lotta, mentre i soliti noti continuano a saccheggiare Roma e i diritti dei suoi abitanti.

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