Coop di Guidonia: negato cambio a cassiera, la salute può attendere
Ieri a Guidonia si è verificato l’ennesimo grave episodio ai danni di una cassiera, della sua salute e della sua dignità, Silvia, questo il nome della lavoratrice, ha chiesto ripetutamente di potersi alzare per poter prendere un Buscopan a causa dei forti dolori mestruali, ma l’azienda ha ritenuto che non ce ne fossero le condizioni a causa dello scarso personale di cassa. Silvia ha potuto prendere il farmaco soltanto un paio d’ore più tardi.
«E’ inaccettabile – dichiara Francesco Iacovone dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato – queste aziende vorrebbero scaricare la carenza di personale e i mancati incassi sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori, anche a costo di minarne la salute e violarne la dignità»
«La pesante crisi dei consumi – prosegue il sindacalista Usb – non è certo colpa degli addetti del commercio, ma è da imputare unicamente alle politiche di governi tutti uguali che negli anni hanno permesso licenziamenti di massa – Alitalia, Ilva, Almaviva – e prodotto leggi che hanno impoverito i pochi che un lavoro lo conservano ancora. E le aziende del commercio annaspano, scaricando con veemenza la crisi sui lavoratori del settore»
«La Coop di Guidonia fa capo ad Alleanza 3.0, la stessa che in Coop Sicilia ha recentemente annunciato 273 dipendenti in esubero e la chiusura di cinque punti vendita nella regione sui 16 in attività. Se le grandi Coop del consumo pensano di poter passare sopra tutto e tutti per contenere una crisi strutturale senza precedenti, noi non staremo a guardare. Non è accettabile che venga negato un farmaco ad una donna per “esigenze di servizio”. Siamo al fianco di Silvia e di tutti quei lavoratori che ogni giorno, in ogni luogo di lavoro del commercio, subiscono soprusi e vessazioni.» conclude Francesco Iacovone
USB Lavoro Privato
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Distribuzione Centro Sud
Spettabile redazione, Distribuzione Centro Sud, società che gestisce l’ipercoop di Guidonia, desidera esprimere il proprio dispiacere per quanto accaduto alla lavoratrice e segnalato su questo blog. Il tutto si è verificato a causa di un malinteso nella comunicazione con la lavoratrice: non è nostra abitudine creare disagio ai nostri dipendenti negando una pausa motivata da un malessere o dalla necessità di assumere un farmaco a un determinato orario. Ci scusiamo quindi per il disagio nato da questo malinteso.