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Stadio della Roma a Pietralata. I comitati contrari vogliono essere ascoltati

“Parere sostanzialmente positivo dalla Conferenza Preliminare dei Servizi”, ma manca un confronto serio con la cittadinanza e non tiene conto dei pareri critici espressi da diversi uffici tecnici.

Le Associazioni, il Comitato Stadio di Pietralta No Grazie, i Comitati di quartiere, le Realtà territoriali e la stessa cittadinanza attiva hanno espresso critiche e chiedono di essere ascoltate in merito ad un progetto così impattante per un territorio fortemente urbanizzato che rischia di portare al collasso la viabilità, la sicurezza urbana e la rete dei trasporti già in crisi, senza rispondere alle pressanti richieste di più verde pubblico e migliore vivibilità del municipio.

Il Comune di Roma ha espresso parere “sostanzialmente positivo” alla Conferenza Preliminare dei Servizi in merito allo studio di fattibilità del Progetto Stadio presentato dalla AS Roma il 3 Ottobre 2022.

Il prossimo passo è l’approvazione di una delibera di giunta sull’interesse pubblico dell’opera, che sorgerà a Pietralata. C’è massima soddisfazione e si prevede una esecuzione in tempi celeri sull’onda dell’entusiasmo e del mantra “riqualificheremo Pietralata”, come se si trattasse di una terra di nessuno e non fossero già preventivati o in fase avanzata di realizzazione altri progetti.

Tra questi il famoso SDO (Sistema Direzionale Orientale) che prevede lo Studentato e il Campus Biomedico Università La Sapienza (230.000 mc e 3.500 studenti più professori ed impiegati), il Tecnopolo per cui sono stati stanziati un miliardo e trecento milioni di euro, la nuova sede ISTAT (190.000 mc e 3.000 impiegati), il nuovo Centro Direzionale stazione Tiburtina con previsione di 750.000 mc di cemento destinati a uffici e 1 albergo di 300 stanze.

Inoltre è difficile non tenere conto  dell’Ospedale Pertini, che serve non solo il IV Municipio, ma un’intero quadrante di Roma, o che sia stato previsto da tempo la realizzazione del “Parco di Pietralta” (14 ettari a verde pubblico che sparirebbero dalle carte una volta realizzato lo Stadio) per dare respiro ad una area tra le più congestionate e inquinate di Roma secondo le ultime ricerche e studi (nella zona i pm 10 sono schizzati alle stelle).

Infine vanno messi in conto i pareri fortemente critici dei documenti pubblicati dagli uffici tecnici che non sono allineati alla versione ufficiale. Nello specifico ATAC e Dipartimento Mobilità sono molto critici sui calcoli e le previsioni riportate dalla società nello studio di fattibilità, e ne contestano sia quantificazioni numeriche che sistemi di calcolo.

ATAC prevede comunque una necessaria implementazione del TPL (Trasporto Pubblico Locale) qualora fosse vera la previsione minima di 20.000 spettatori che ne dovrebbero usufruire per gli eventi in loco, e il Dipartimento Mobilità pone l’accento sulla necessità di ricalcolo del numero dei parcheggi, considerato che la società proponente include nei parcheggi ad uso dello stadio anche quelli a servizio della cittadinanza presso le fermate della metropolitana B come Ponte Mammolo.

A tal proposito, anche il PAU (Patrimonio Ambiente e Urbanistica) rileva che le caratteristiche delle aree di sosta necessarie ai sensi delle Norme CONI 1379/2008, secondo i calcoli del progetto, non risulterebbero verificate e soddisfatte.

La Polizia Locale del IV Municipio rileva diverse criticità relativamente al tessuto viario limitrofo all’area interessata dai progetti, che presenta una conformazione e un flusso veicolare che non consentirebbe la regolare viabilità, ed inoltre le eventuali chiusure derivate da eventi sportivi influirebbero negativamente sul regolare afflusso e deflusso dell’Ospedale Pertini.

La Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma del Ministero della Cultura, ravvisa che lo studio dei beni archeologici non è redatto secondo gli standard, e che il progetto dello stadio include diverse aree considerate a rischio archeologico medio-alto, che devono essere indagate dato che nell’area ci sono già delle pre-esistenze archeologiche.

Il Gruppo RFI evidenzia diverse carenze nella descrizione di alcune infrastrutture aggiuntive alla zona, ed anche notevoli interferenze con il Piano d’Assetto della Stazione Tiburtina, nonché con i diritti di autore che l’architetto progettista detiene sulle costruzioni di questa zona.

Alla luce di quanto indicato, oltre agli obblighi che ha l’amministrazione di pretendere di ricevere le integrazioni richieste dagli uffici tecnici prima di esprimere pareri non confermati da documenti e studi ufficiali, le Associazioni, il Comitato Stadio di Pietralta No Grazie, i Comitati di quartiere, le Realtà territoriali e la stessa cittadinanza attiva ( e non sono una minoranza) chiedono a gran voce di essere ascoltate e di poter intervenire in merito all’iter di un processo che potrebbe modificare radicalmente la vita di un intero quadrante (non solo il IV Municipio) in cui i passaggi di approvazione appaiono troppo frettolosi, quasi dettati da esigenze politiche e non dalle necessità della collettività.

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