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Genova. Operai ArcelorMittal in corteo fino alla Prefettura

“I lavoratori non sono una merce, non siamo schiavi di Mittal”. Scandendo questo e altri slogan a Genova circa 500 operai dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano sono scesi in piazza questa mattina nonostante il divieto di cortei previsto dal nuovo Dpcm. Ma i lavoratori sono partiti lo stesso in corteo dirigendosi alla Prefettura.

I lavoratori sono in sciopero da venerdì scorso contro la decisione dell’azienda di prorogare e allargare la cassa integrazione per il Covid-19. Da qui la prima manifestazione dal lockdown.

La Fiom Cgil di Genova ha annunciato l’intenzione di inviare un esposto alla Procura contro Arcelor Mittal, “che – si legge in una nota del sindacato – usa la cassa integrazione come arma di ricatto verso il governo nella sua trattativa riservata. Vi è – prosegue la nota della Fiom – un utilizzo illegittimo dello strumento della cassa integrazione, avendo le prove che gli ordini commerciali per lavorare esistono e che certificheremo alla Procura”.

Gli operai in corteo, che i sindacati hanno definito una “passeggiata civile”, hanno raggiunto la prefettura del capoluogo ligure, dopo aver sfilato per le strade del ponente e del centro cittadino partendo dai cancelli dello stabilimento. Il coordinatore della rsu Arcelor Mittal di Genova, Armando Palombo: “Ci siamo comportati con senso civico a differenza dell’atteggiamento arrogante di Mittal”, ha affermato.

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