Lo sfratto di Totta, studentessa-lavoratrice torinese rimasta senza reddito a causa della pandemia e “morosa incolpevole”, è stato rinviato al 20 aprile.
Dopo il picchetto antisfratto gli studenti della rete Noi Restiamo insieme agli attivisti dell’Asia-Usb si sono recati sotto al Comune di Torino per denunciare la situazione insostenibile di tanti sfrattati acutizzatasi dopo le misure antipandemia.
“Abbiamo ottenuto un rinvio di due mesi che però sappiamo non essere la vera soluzione ai problemi di Totta e di tutti gli studenti e i giovani lavoratori” dicono gli attivisti che già dalla mattina presto avevano dato vita ad un picchetto antisfratto. “Siamo andati sotto il Comune di Torino perché pretendiamo soluzioni immediate per il caso di Totta dopo che per mesi le istituzioni piemontesi e nazionali non hanno messo in campo tutele all’altezza dell’emergenza che stiamo vivendo”.
Ad aggravare la situazione di tanti studenti/esse rimasti senza reddito c’è il fatto che l’ente regionale per il diritto allo studio EDISU proprio ha negato un tavolo sul caso di Totta e di tutti gli studenti in difficoltà a pagare l’affitto!
Ma mentre a Torino si bloccava lo sfratto di Totta, anche a Roma in contemporanea si è svolto un presidio sotto l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per ottenere soluzioni concrete e tutele per il diritto all’abitare!
“Di fronte ad un governo Draghi che condannerà la nostra generazione ad un futuro senza diritti di precarietà e sfruttamento noi non ci stiamo e continueremo ad indicare i responsabili di questa situazione e ad organizzarci per prenderci ciò che ci spetta!” scrivono in una nota gli attivisti di Noi Restiamo.
#toccanotottatoccanotutteetutti
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