Non c’è giorno in cui varie devastazioni ambientali non colpiscano il capoluogo jonico. La presenza di gas radon (pericolosissimo cancerogeno), rilevata in alcune scuole tarantine, è solo l’ultimo episodio di una situazione ambientale rispetto alla quale l’attuale governo non solo non blocca le fonti inquinanti, ma addirittura consente ulteriori scempi”.
Così in una nota Luigi Abbate, Presidente di Alleanza Popolare Puglia. “Il ‘governo del cambiamento’ ha ingannato i Tarantini non chiudendo più ILVA (cosa tanto sbandierata da M5S in campagna elettorale e prevista nel cosiddetto ‘contratto di governo’), ma addirittura ha permesso l’aumento di produzione di acciaio da 8 a 10 milioni di tonnellate all’anno, non contrastando normativamente l’incremento delle ‘emissioni non convogliate’ (cioè quelle ‘fuggitive’ e dunque più pericolose, provenienti dai parchi minerali e dalle cokerie), mantenendo l’immunità penale per il nuovo proprietario Arcelor Mittal, noto a livello internazionale per i reati ambientali commessi in altri Paesi in cui ha operato, aggiunge Abbate.
Inoltre Taranto non ospita solo ILVA, ma pure ENI, che provoca frequentemente notevoli danni: gli impianti ENI vanno spesso in black-out ed automaticamente si accendono le torce che bruciano gas, provocando emissioni che rendono l’aria irrespirabile, con numerosi ricoveri al Pronto Soccorso. E addirittura si aggiunge il progetto ‘TEMPA ROSSA’, in base al quale grosse quantità di greggio saranno stoccate nel tarantino. Immaginate cosa succederebbe in caso d’incendio.
Per completare il triste quadro, Taranto subisce il pet-coke, cancerogeno killer, impiegato da CEMENTIR nella produzione del cemento”.
Conclude la nota Abbate: “Alleanza Popolare Ecologista (Ape) pertanto denuncia l’immobilismo e i provvedimenti peggiorativi per l’ambiente, targati Lega-M5S: alla linea ultra-industrialista della Lega si uniscono l’ipocrisia e la falsità dei Pentastellati, che si sono rivelati un rimedio peggiore del male.Di qui l’impegno di Alleanza Popolare Ecologista di seguire con attenzione l’emergenza Taranto, rappresentando un punto di ascolto, di approfondimento e di denuncia per la collettività jonica, ‘stuprata’ da politiche ambientali a dir poco scellerate, che hanno portato ad un agghiacciante dato: 1 ammalato di cancro ogni 18 abitanti”.
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