A Palermo, le Ex Sportelliste e gli Ex Sportellisti siciliani, dal 9 settembre, sono in stato di agitazione. Davanti alla sede dell’Assessorato regionale al Lavoro, nel contesto di un presidio permanente diurno e notturno, anche lo sciopero della fame da parte di due donne coraggiose – Adriana Vitale e Alessandra Canto (nella foto) – per rivendicare il loro diritto al lavoro.
“Chiediamo – si legge nel comunicato del Comitato ” Ex Sportellisti Liberi” – agli organi preposti di mettere in atto tutte le iniziative atte a tutelare lavoratrici e lavoratori che si sono occupati di politiche attive del lavoro per quindici anni nella Pubblica Amministrazione, in virtù del potenziamento dei Centri per l’impiego previsto nella legge nazionale in tema di Reddito di cittadinanza.
Chiedono la pubblicazione immediata di un concorso “modello Toscana”, nato in accordo Stato/Regioni, il quale, a detta dello stesso assessore regionale Scavone, è stato scritto a più mani tra cui le sue, che pone come prerequisito alla partecipazione l’esperienza diretta nelle politiche attive del lavoro.”
“Questo è un treno che non possiamo perdere”, scrivono gli “Ex Sportellisti Liberi” in un altro comunicato- in risposta alla disperazione di cinquantenni che lottano da sei lunghi anni per riprendersi il proprio ruolo e con esso il diritto di vivere”.
In sostegno al presidio solo l’USB, come si legge in una nota diffusa stamattina dal presidio: ‘Gli Ex sportellisti che, in questo momento sono in piazza a digiunare e patire i disagi della strada per la dignità lavorativa, ringraziano la USB per la solidarietà e la vicinanza umana e sindacale, a differenza di tutte le altre sigle sindacali e associazioni che, non solo non muovono un dito, già di suo discutibile, ma paradossalmente, in perfetto stile anti sindacale, ci fanno la guerra palese e sotterranea. Atteggiamenti incomprensibili e deprecabili da studiare e su cui scrivere un trattato”.
Concludendo, una dichiarazione di Adriana Vitale: ‘Ieri , primo giorno di sciopero della fame. Siamo stanche, ma motivate. Abbiamo superato la prima notte per strada. Tutto sommato stiamo bene”.
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