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Catania. Unione Popolare in piazza per il salario minimo a 10 euro

A Catania, sabato pomeriggio, in piazza Stesicoro, un nutrito gruppo di militanti di Unione Popolare ha dato vita ad un flashmob sul tema del salario minimo.
“E’ la nostra prima proposta  – ha dichiarato Damiano Cucè, portavoce di Potere al Popolo Catania e candidato alla camera per Unione Popolare –
quella che presenteremo il 26 settembre una volta entrati in Parlamento, e che prevede un salario minimo di almeno 10€ lordi l’ora (ovvero 1600€ al mese) e che andrà comunque a rapportarsi continuamente con l’inflazione e l’aumento del costo della vita e dei beni di prima necessità, perché anche un bambino capirebbe che è ingiusto che i salari rimangano gli stessi nonostante aumentino le bollette e il costo del pane, del latte, delle uova”.
Nella centralissima piazza Stesicoro le militanti e  i militanti di UP vestiti da bagnino, operaio edile, addetta alle pulizie, cameriere e ognuna di queste figure professionali è salita sulla sedia e a turno ha spiegato la propria condizione lavorativa e contrattuale:
“il bagnino lavora per 7€ lordi l’ora, l’operaio edile 5,50€, l’addetta alle pulizie 3,82€, il cameriere per quasi 8€ e “quando il contratto me lo fanno! Altrimenti lavoro dieci ore al giorno per guadagnare quanto guadagnerei per un part-time”.
“In questo Paese 4,5 milioni di lavoratori e lavoratrici guadagnano meno di 9€ lordi l’ora: salari da fame che provocano disagi sociali impressionanti in milioni di famiglie italiane. Siamo l’unico Paese in cui i salari non sono aumentati da 30 anni a questa parte, mentre continuiamo a sperperare denaro ogni anno per la guerra (ben 28 miliardi di euro)”, ha spiegato Goffredo D’Antona, avvocato e attivista di Potere al Popolo Catania e candidato al Senato per Unione Popolare. Intanto, i
militanti volantinavano e al megafono annunciavano: “non possiamo più fidarci di chi ha già governato in questo Paese. Bisogna scegliere diversamente se vogliamo riscattare le nostre vite!”.

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