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Bologna. Chiudere il Cie, manifestazione

Mercoledì 18 dicembre in tutta Europa si svolgeranno mobilitazioni per la
giornata internazionale dei diritti dei migranti e dei rifugiati, contro le
politiche di sfruttamento, esclusione e detenzione dei cittadini stranieri.
 Proponiamo che questa data venga usata a Bologna per manifestare contro il
CIE di via Mattei, per esprimere il rifiuto di tutta una città alla
riapertura di una struttura violenta e illegittima.

Dopo 15 anni di rivolte, manifestazioni, smontaggi ed evasioni, dopo
tentativi di suicidio, pestaggi, inchieste e commissioni, dopo che anche il
Comune di Bologna si è dichiarato contrario alla riapertura, la decisione
del Ministro Alfano di riattivare il CIE bandendo l’appalto di gestione, è
un attacco alla democrazia. Un’imposizione dall’alto, che annulla e censura
la chiara volontà espressa da tutto un territorio, ribadita con una
conferenza stampa cittadina lo scorso 12 dicembre.

 La strage di Lampedusa ci ha dimostrato che questo paese non ha bisogno di
fabbriche di sfruttamento e disumanizzazione, né di dispositivi di
militarizzazione e controllo delle frontiere.

Bologna non vuole un nuovo CIE, ma chiede accoglienza e dignità, diritti,
reddito, alloggio, istruzione e libertà per tutti noi, per chi in Italia
vive da anni e oggi è privato del diritto di esistere e per tutti coloro
che in questi giorni fuggono da guerre e persecuzioni.

 A fine gennaio saremo a Lampedusa, per scrivere insieme ad associazioni e
movimenti antirazzisti euro-mediterranei la carta di fondazione di
un’Europa accogliente, aperta e solidale. Ci andremo portando il patrimonio
di rifiuto alla detenzione amministrativa che distingue questa città,
consapevoli che il legame tra le salme sulla banchina del molo dell’isola,
i migranti che si rivoltano nei CIE e nei Cara e i braccianti agricoli
sfruttati nei campi del sud-Italia, è molto più stretto di quello che
appare nelle dichiarazioni dei politici a Roma e a Bruxelles.

 Partiamo da Bologna allora, per affermare una politica dell’immigrazione
che nel Mediterraneo e nel cuore dell’Europa archivi per sempre la
detenzione amministrativa ma anche le proposte per la sua umanizzazione, le
leggi razziste come la Bossi-Fini, i pattugliamenti di Frontex e della
Marina Militare, gli accordi bilaterali per le deportazioni e i
respingimenti.

 Invitiamo collettivi, centri sociali, comitati, associazioni, sindacati e
cittadini/e a celebrare la giornata internazionale dei migranti e rifugiati
costruendo una protesta attiva sotto al CIE di Via Mattei, per costruire un
percorso per i diritti e la dignità che continuerà con le prossime scadenze
euro-mediterranee, come l’appuntamento per Carta di Lampedusa e la marcia
dei rifugiati a Bruxelles nel mese di giugno.

 *Appuntamento Mercoledì 18 dicembre 2013*

*davanti al CIE di Via Mattei, Bologna*

 *#stopcieforever*

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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