Il settore TLC privatizzato è una giungla dove conta solo la legge delle imprese.
Un sistema comune a tutte le infrastrutture una volta pubbliche e ora privatizzate (TLC, Elettricità e GAS) e che tutela solo i profitti delle aziende a danno di lavoratori e utenti.
La divisione tra gestione reti e servizi ha provocato un degrado delle condizioni di lavoro per migliaia di lavoratori della manutenzione e dell’installazione.
La manutenzione e l’installazione delle reti è oggi in mano ad aziende appaltatrici, che ad ogni taglio imposto da TIM o dalle altre Big Companies si rivalgono sui lavoratori .
I tecnici di rete e quelli del Call Center sono quelli più colpiti dal taglio dei diritti acquisiti, ad uno stressante controllo a distanza finalizzato all’aumento delle prestazioni lavorative .
Nelle grandi aziende telefoniche continua il processo di ristrutturazione che vede l’espulsione di lavoratori con diritti acquisiti sostituiti con lavoratori con minori tutele o con aziende appaltatrici.
Precarietà nel posto di lavoro – Precarietà di salario- Precarietà nella sicurezza Sono il prodotto di leggi come il jobs act, delle gare al ribasso e dei pessimi accordi sindacali che introducono il controllo dei lavoratori, l’aumento delle prestazioni e che tengono bassi i salari.
Tanto lavoro pubblico è stato ceduto dallo Stato alle aziende dei Call Center
Le commesse di INPS, MEF, delle Poste e di altre istituzioni pubbliche oggi finiscono nelle tasche di compagnie di Call Center che non si fanno nessuno scrupolo nello sfruttare i dipendenti e risparmiare sui tempi e sulla qualità del servizio.
Vogliamo uno sviluppo della rete orientato agli interessi popolari.
L’impostazione privatistica dello sviluppo della banda larga, non solo è ritardata dalla lotta tra le Big Companies, ma è sbagliata perché si basa esclusivamente su logiche di mercato. Il risultato sarà quello di aggravare ulteriormente la divisione tra aree “povere” e aree più “ricche” del paese, con una ricaduta occupazionale, diretta sui lavoratori del settore e indiretta sulle aree geografiche lasciate scoperte perché poco profittevoli.
Il 20 Ottobre Manifesteremo a Roma come Lavoratori TLC insieme a quelli dei settori pubblici e del privato per denunciare lo scippo di risorse pubbliche privatizzate e regalate agli speculatori.
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Nazionalizzare TIM che deve rimanere unica.
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No alla vendita di TI Sparkle e alla ipotesi di spezzettamento della rete.
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Lo sviluppo delle Rete di Telecomunicazioni e della Banda Larga deve avvenire sotto il controllo pubblico, per garantire buona occupazione e l’accesso al servizio per tutti.
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Stop alla privatizzazione del lavoro svolto dai call center su commesse pubbliche che debbono tornare all’interno della PA e con essi i lavoratori ceduti e in appalto.
Manifestazione nazionale a Roma Sabato 20 Ottobre
Piazza della Repubblica, h.14
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