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Dobbiamo ammettere che i padani di Salvini e Maroni si sono molto sforzati. Cercavano un eroe padano da mettere come icona sui manifesti della Lega.

Però, Mazzini in fondo era un terrorista che metteva le bombe.

Cesare Battisti poteva andar bene, ma non si sa che che faccia avesse e c'era il rischio di confonderlo con quello riparato in Brasile.

Verdi andava bene per l'inno, ma era emiliano, quindi al di là del Po… Proprio come Mussolini, che comunque era già prenotato dalla nipotina…

Gigi Riva sarebbe stato perfetto (nato a Leggiuno), ma era diventato grande con quei terroni del Cagliari…

Tutti gli altri erano rivoluzionari di sinistra, e soprattutto con volti che non dicono – purtroppo – più niente a nessuno.

Insomma: non c'è un solo eroe padano che possa anche in minima misura corrispondere all'ideatipo del leghista di oggi. Roba da disperarsi.

Poi qualcuno ha avuto l'ideona: prendiamone uno a prestito! Sono quasi 50 anni che l'icona tira, c'è settore di merchandising specializzato, può darsi che nessuno si accorga che non era proprio delle nostre parti, in tutti i sensi…

E in fondo ci avevano provato anche quelli del nostro servizio d'ordine a Roma, come si ciamano… ah, sì, quelli di Casapound…

E quindi: che Che Guevara sia!

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