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Dietro ogni grande fortuna c’è un crimine

Varie testate giornalistiche specializzate in economia hanno stilato la consueta classifica mondiale dei super ricchi. I primi 500 miliardari del pianeta detengono ora un patrimonio complessivo di 5300 miliardi di dollari. Una cifra pari a quanto posseduto dai circa tre miliardi e mezzo di abitanti più poveri di questo pianeta. Cinquecento persone valgono come metà di tutto il genere umano. Credo che neppure all’epoca dei faraoni ci sia stata tanta disuguaglianza.

Il dato interessante è che questi ricconi in un anno hanno visto aumentare del 23% loro patrimonio, ben 900 miliardi in più. Siccome il patrimonio complessivo dell’umanità è cresciuto molto di meno, del 3/4%, vuol dire che questi signori – sì, perché sono quasi tutti maschi – hanno accumulato ricchezza che altri hanno perso. Sono i ricchi a produrre i poveri.

Balzac scrisse che dietro ogni grande fortuna c’è un crimine. Io credo che una simile sciagurata ripartizione della ricchezza sia un crimine in sé. E credo anche che l’assuefazione dell’opinione pubblica alla mostruosità della piramide dell’ingiustizia, che l’approvazione e l’ammirazione verso chi sta in cima ad essa, siano un guasto civile e morale devastante per la nostra società. Una società che sta tornando alla schiavitù.

Con questa ripartizione della ricchezza la democrazia è una finzione ipocrita e solo la rinascita della lotta di classe e del socialismo possono cambiare le cose.

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