Uno dei fondatori del Matzpen è morto a 79 anni. La piccolissima sinistra israeliana perde uno dei suoi esponenti storici. Alla Tv israeliana preso a schiaffi il portavoce di Peace Now.
La sinistra in Israele è a lutto per la morte di Oded Palevsky (79 anni), uno dei fondatori del “Matzpen” che – per quanto ridotto numericamente – ebbe grande influenza sul dibattito culturale e politico negli anni Sessanta e Settanta. Palevsky – che era autore di diversi testi ideologici in cui propugnava una cooperazione fra le forze rivoluzionarie israeliane e palestinesi per un Medio Oriente socialista – ha donato il corpo alla scienza e dunque non ci sarà alcun funerale. Al posto di un necrologio, i suoi compagni hanno pubblicato oggi su Haaretz un suo breve testo: “Per ogni antisemita, sono ebreo. Per i fautori della Grande Terra d’Israele, sono palestinese. Per i razzisti bianchi, sono nero. Per i nostri nazional-patrioti, sono un ebreo della diaspora. Per gli ebrei megalomani, sono un Gentile. Per i neonazisti europei, sono arabo, turco e curdo. Per gli xenofobi, sono un lavoratore straniero. Per i misogini, sono femminista. Per gli aristocratici, sono un umile della terra. Per i generali spensierati, sono un obiettore di coscienza”.
Intanto in un talk-show della televisione statale israeliana, alcuni minuti prima dell’inizio una attivista della destra, Mor Altschuller, ha preso a ceffoni il leader di Peace Now Yariv Oppenheimer. Dopo l’incidente Altschuller ha lasciato gli studi televisivi mentre Oppenheimer ha partecipato al dibattito politico, misurandosi con un’altra esponente della destra, la parlamentare del Likud Zipi Hotoveli. “Siamo abituati alle aggressioni verbali, ma ad attacchi fisici non ero pronto” ha detto Oppenheimer, che ha già sporto una denuncia alla polizia.
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