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Oggi il vertice Ue. Nel mirino la Grecia

Si tiene oggi a Bruxelles il primo vertice Ue del 2012, sotto il segno di un’estrema incertezza riguardo alla crisi dell’euro e alla recessione incombente, anche se la situazione dei mercati è migliorata non poco rispetto a quella drammatica che aveva fatto da sfondo all’ultimo incontro dei capi di Stato e di governo, il 9 dicembre scorso.

Le decisioni dei nuovi governi italiano e spagnolo in fatto di consolidamento di bilancio e di riforme strutturali danno, se non altro, l’impressione di una ritrovata capacità di guida e di determinazione nella terza e quarta delle maggiori economie dell’Eurozona, anche se è chiaro a tutti (tranne che ai tedeschi, ossessionati dal rigore di bilancio) che per uscire dalla doppia crisi – la ‘débacle’ dell’euro e la recessione economica – ci vorrà ben altro. Nessuno parla, come l’ultima volta, di vertice “decisivo”, o dell’ultima chance per risolvere la crisi. Nessuno più vuol creare troppo aspettative.

La crisi greca, intanto, continua ad aggravarsi, tanto che Berlino ora chiede brutalmente il commissariamento del governo di Atene, dando a Bruxelles tutto il potere sul bilancio nazionale. Una pretesa inaccettabile per qualunque paese sovrano, che la Commissione europea si è affrettata a smentire formalmente, confermando però nella sostanza la necessità di un monitoraggio ancora più stretto del governo greco. Nel frattempo continuano a girare a vuoto, nonostante le rassicurazioni, i negoziati fra le banche e il governo di Atene per la partecipazione ‘volontaria’ dei creditori privati alla riduzione del debito pubblico. E se gli aiuti del Fondo salva Stati Efsf e dell’Fmi sembrano essere stati messi a frutto positivamente dall’Irlanda, aumenta invece la preoccupazione per il Portogallo, altro paese assistito dall’Efsf.

Il vertice dovrebbe dare il suo accordo politico al nuovo patto sul pareggio di bilancio (“Fiscal Compact”), fortemente voluto da Berlino per assicurarsi che a nessun paese dell’Eurozona sia più permesso di violare la disciplina finanziaria teutonica. La speranza di tutti è che questa rassicurazione porti la cancelliera tedesca Angela Merkel a un’apertura sul rafforzamento del nuovo Fondo di salvataggio permanente, l’Esm, che Berlino ha già accettato di far entrare in funzione con un anno di anticipo, nel luglio prossimo, con una ‘potenza di fuoco’ per ora limitata a 500 miliardi di euro.

da Tm News

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