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Palestina. Sicurezza israeliana arresta una dirigente del Fplp

Questa mattina le forze d’occupazione israeliane hanno fatto irruzione nelle città di Ramallah e Betlemme ed hanno arrestato Khalida Jarrar, deputata, avvocatessa e membro dell’Ufficio Politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Nella stessa operazione sono stati arrestati altri tre militanti. La stampa sionista parla già di “arresto di cellula del FPLP che ha portato avanti operazioni contro coloni”. Khalida Jarrar nel settembre 2014 aveva subito un procedimento di espulsione da Ramallah era stata confinata a Gerico per sei mesi.

La figlia della deputata ha riferito ai giornalisti che reparti israeliani hanno circondato l’abitazione intorno alle 3  e  hanno chiesto di vedere la madre.  Quando Jarrar si è presentata i soldati le hanno comunicato che “era in arresto”, senza precisare con quali accuse e l’hanno portata via. Poco dopo la “Associazione dei Prigionieri Palestinesi” ha denunciato l’arresto come un “atto di vendetta”, in risposta al rifiuto di Jarrar di accettare la decisione presa lo scorso agosto dall’esercito israeliano di confinarla per sei mesi a Gerico perché rappresenterebbe una “minaccia per la sicurezza”.

Migliaia di organizzazioni e persone di tutto il mondo presero posizione lo scorso agosto contro il confino di Khalida Jarrar a Gerico e molte centinaia di persone visitarono la tenda di protesta eretta in quella occasione dalla parlamentare palestinese nel cortile della sede del Consiglio Legislativo Palestinese.

L’agenzia Nena News, riferisce che secondo la Ong “Addameer” le forze di sicurezza palestinesi si sarebbero rese complici dell’arresto di Jarrar avvenuto nella zona A della Cisgiordania che, secondo gli Accordi di Oslo, ricade sotto il pieno controllo dell’Autorità nazionale palestinese. “Consentendo alle forze di occupazione israeliane di entrare a Ramallah sulla base del cosiddetto coordinamento di sicurezza tra Anp e Israele, è stato dato il via libera all’espulsione di una rappresentante eletta del popolo palestinese che, peraltro, ha continuamente chiesto la fine di tale coordinamento”, ha scritto in un comunicato Addameer

 

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