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San Donà. Strappate i manifesti di CasaPound

In questi giorni i muri della città sono imbrattati da manifesti fascisti, violenti già nel testo. La loro propaganda sui temi sociali, nasconde il vero carattere basato sull’ intolleranza.  Il periodo di crisi generalizzata, permette ai neofascisti di cavalcare lo scontento per dividere le persone, strumentalizzando le diversità.
I fascisti di casapound, agiscono in totale libertà, difesi col silenzio, dalle istituzioni del comune di San Donà visto che, l’organo preposto, non ha ancora provveduto alla rimozione di quei manifesti affissi abusivamente; ci viene da pensare perciò, che la zelante polizia municipale non abbia ancora fatto la multa! Come sempre due pesi e due misure.
Preoccupa il continuo tentativo di occupazione del territorio da parte dei rappresentanti di quest’ultimo rigurgito mussoliniano. Da parecchi mesi si respira “aria pesante” ; l’impoverimento socio culturale voluto dall’alleanza Pdl Lega anche in città, crea le basi per lo sviluppo dell’attivismo nero, che può infiltrarsi soprattutto tra gli strati sociali più a rischio; l’ideologia fascista è stata il  “braccio armato del capitale”; è stato lo strumento con cui hanno avuto inizio le stragi di Stato conto il movimento operaio e studentesco; attraverso assassinii, bombe e pestaggi contribuì a creare il clima della paura tipico di quel tempo, che va ricordato sotto il nome di strategia della tensione.
Invitiamo perciò l’amministrazione comunale e il sindaco Zaccariotto in prima persona, ad ordinare la rimozione dei manifesti abusivi. Nelle varie commemorazioni pubbliche, il sindaco, più volte ha omaggiato i caduti per la libertà dei popoli assassinati dai nazifascisti. Se crede veramente agli ideali di libertà, uguaglianza, dignità, difesa dei diritti, non permetta che questa destra imbratti i muri della città.  Contrastare i rigurgiti fascisti, oltre ad essere un valore costituzionale, glielo impone il suo ruolo di sindaco di una città decorata con medaglia d’argento al valore militare per la guerra di liberazione.
Ricordiamo alle Istituzioni Pubbliche che si definiscono democratiche che l’apologia di fascismo è ancora un reato!

Marina Alfier Alberto D’Andrea
Pdci- Federazione della sinistra San Donà

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