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Unipol. Berlusconi condannato a un anno

l tribunale di Milano ha condannato oggi Silvio Berlusconi a un anno di reclusione nel processo per l’intercettazione telefonica pubblicata dal quotidiano ‘Il Giornale’ sulla tentata scalata di Unipol a Bnl. I giudici inoltre hanno condannato il fratello dell’ex premier, Paolo, editore del quotidiano, a due anni e tre mesi.
Sono state dunque accolte quasi integralmente le richieste dell’accusa. A dicembre il pm aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione per concorso in rivelazione di segreto ufficio per l’ex premier e a tre anni e tre mesi per Paolo, per le accuse di ricettazione e concorso in rivelazione di segreto d’ufficio, chiedendone invece l’assoluzione dall’accusa di millantato credito.
La condanna è più alta per Paoo, editore de “Il giornale”, perché è l’organo di stampa su cui materialmente è avvenuta la “rivelazione” del segreto di ufficio.

I fratelli Berlusconi sono imputati per la pubblicazione della telefonata, non depositata agli atti, tra l’ex segretario dei Ds Piero Fassino e l’allora presidente di Unipol Giovanni Consorte, in cui il politico pronunciava la famosa frase “abbiamo una banca”.

E’ la prima delle tre sentenze attese per marzo contro Berlusconi. Questa però era anche la meno importante, anche se comunque grave per chi pretende di essere uno “statista”.

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