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Elezioni in Egitto: spoglio lento, vincono Fratelli Musulmani e Salafiti

Si allungano i tempi per conoscere il risultato delle contestate elezioni che hanno comunque coinvolto decine di milioni di cittadini egiziani lunedì e martedì. Oggi pomeriggio la commissione elettorale egiziana ha rinviato a domani l’annuncio dei risultati definitivi delle elezioni che si sono svolte il 28 novembre nel paese, previsto per questa sera dopo un altro rinvio già annunciato ieri.

Ma i dati ufficiosi del voto in 9 dei 27 governatorati egiziani, resi noti già ieri in serata, parlano chiaro: la primavera egiziana ha premiato i partiti islamici. Il partito Giustizia e Libertà, espressione dei Fratelli Musulmani, sarebbe al primo posto con circa il 40% dei consensi. Se fosse confermata, sarebbe eccezionale invece l’affermazione dei fondamentalisti salafiti della coalizione al Nour (‘la Luce’) che si piazzerebbe al secondo posto con circa il 20%. Si aggiudicherebbe invece il terzo posto la coalizione di partiti laici – liberali e di centrosinistra – riuniti nel Blocco egiziano sotto la leadership del miliardario cristiano copto Naguib Sawiris. Le urne sembrerebbero aver invece punito gli ex esponenti del partito nazionale democratico dell’ex dittatore Hosni Mubarak, che si sono ricandidati come indipendenti. In generale sembra che l’affermazione dei partiti religiosi sia nettissima nelle zone rurali e meno accentuata al Cairo e in altre città, soprattutto nei quartieri della media borghesia. Invece secondo dati ufficiosi ad Alessandria, da anni roccaforte dei Fratelli Musulmani, questi si sarebbero affermati col 44% dei voti, seguiti dai salafiti di al Nour al 27%. Scenario analogo anche a Port Said, coi Fratelli Musulmani in testa seguiti da al Nour, e con al terzo posto Wasat, altra formazione islamica che si definisce moderata.

Bisognerà aspettare i dati definitivi dello spoglio che tardano ad arrivare ma i Fratelli Musulmani hanno comunque già diffuso ieri due comunicati nei quali cantavano vittoria. Ora occorrerà capire chi si affermerà ai ballottaggi previsti il 14 dicembre e il 3 gennaio per l’elezione dei deputati scelti con il sistema uninominale. Per avere il quadro completo del nuovo parlamento del Cairo, il primo dopo la defenestrazione del rais Mubarak, bisognerà attendere addirittura il 13 gennaio.

Comunque secondo i media egiziani i leader di Giustizia e Libertà e di al-Nour avrebbero annunciato di essere pronti a formare una coalizione di governo. «Non ci aspettiamo che un partito si aggiudicherà il 50% dei seggi parlamentari, per questo i partiti che hanno conquistato le percentuali più alte formeranno il governo», ha detto l’esponente salafita Said. Da parte sua invece Imad Abdel Ghafur, sempre di al-Nour, ha affermato alla tv satellitare ‘al-Arabiya’ che “la giunta militare egiziana presenterà domani una legge per la creazione di un Consiglio consultivo civile che assista il Supremo consiglio delle forze armate e il nuovo governo”. 

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