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Afghanistan. Diciassette anni di occupazione e la metà del paese è in mano ai Talebani

Quasi diciassette anni fa, l’Afghanistan veniva prima bombardato e poi invaso da migliaia di militari delle potenze della Nato a seguito degli Stati Uniti.

Sono stati diciassette anni di guerra, e spesso di “guerra sporca”, ma i risultati confermano che è stata una guerra inutile. L’ultimo rapporto dello Special Inspector General for Afghanistan Reconstruction (Sigar) sostiene che i Talebani a fine gennaio 2018 erano presenti, con diversi livelli di forza militare, nel 44% dei distretti afghani, quasi la metà del paese e con una percentuale sostanzialmente immutata rispetto all’anno precedente.

Il sito specializzato AnalisiDifesa.it, riferisce che secondo il SIGAR il governo di Kabul controlla o ha una influenza prevalente in 229 dei 407 distretti afghani (56,3%), mentre i talebani controllano o influenzano 59 distretti (14,5%) e sono presenti e combattono nei restanti 119 (29,2%).

Nel primo trimestre di quest’anno le forze aeree statunitensi hanno aumentato in modo rilevante il numero di raid lanciando 1.186 bombe sul territorio afghano, un numero due volte e mezzo maggiore a quello registrato nel periodo gennaio-marzo del 2017. Il numero di raid aerei sul territorio afghano era stato lo scorso anno il doppio di quelli realizzati nei due anni precedenti.

Lo scorso anno e forze aeree statunitensi impegnate in Afghanistan hanno lanciato 4.300 bombe e missili contro le milizie di talebani, Stato Islamico Khorasan e altri gruppi antigovernativi.

In Afghanistan agiscono ancora 900 soldati e 138 mezzi militari italiani. La missione è stata rinnovata – anche se ridimensionata a 700 soldati – a gennaio di quest’anno.

(fonte; Analisidifesa.it)

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