“ E’ chiaro che il Pentagono e la NATO hanno le loro mani nelle violenze scatenate nel territorio libico. Le irresponsabili affermazioni del Cancelliere britannico riguardo la fuga di Gheddafi in Venezuela e le dichiarazioni del sionista Shimon Peres contro il Presidente Hugo Chavez, accusandolo di essere un elemento di disturbo nel mercato energetico, sono la prova evidente che si sta tramando a livello politico e militare una strategia per rovesciare i governi antimperialisti”, ha dichiarato il parlamentare.
Queste manovre di destabilizzazione che gli analisti di destra chiamano “effetto Cairo”, in riferimento alla falsa rivoluzione in Egitto, sono in realtà un “piano Cairo”, che cerca di eliminare dalla scena internazionale tutti i governanti che si oppongono alla dominazione imperialista. Non è un caso che l’Unione Europea abbia approvato un finanziamento di 6 miliardi di euro per appoggiare il “cambiamento democratico” in Nord Africa. Vale a dire per finanziare l’ingerenza.
“Siamo fiduciosi che il popolo libico non vuole l’imposizione di un governo fantoccio filo-imperialista nel suo paese, e dobbiamo essere solidali perché si garantisca l’autodeterminazione e la sovranità di quella nazione, che le decisioni non siano il prodotto di un piano imposto dalle potenze, ma dalla volontà popolare. Ha asserito Wimmer.
Le compagnie petrolifere sono coinvolte nella creazione del caos e dell’anarchia a Tripoli. La Libia è il nono produttore dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC), circa il 79% della sua produzione va in Europa, quindi c’è anche il tentativo di destabilizzare questo organismo”, esplicita Wimmer, che presiede la Commissione dell’Energia e delle Miniere del Parlamento Latinoamericano per il Gruppo Venezuelano.
“La rivolta popolare può essere giustificata, c’è disoccupazione e povertà, questo è innegabile. Però è certo che ci sono interessi transnazionali che stanno manipolando il malcontento perché quel paese ritorni ad uno Stato tribale, da poter controllare a loro piacimento. Abbiamo visto in alcune foto che i manifestanti sventolavano bandiere della ex monarchia, questo non ha niente a che vedere con un cambio democratico”, ha avvertito il parlamentare.
Inoltre, ha messo in guardia, riguardo al blocco delle comunicazioni che impedisce di ottenere informazioni da fonti attendibili. “Esiste molta disinformazione. Abbiamo visto nuovamente che se non fosse per Telesur, non avremmo dichiarazioni ufficiali, ma solo speculazioni delle agenzie”. Accusa Wimmer.
“Raccomando l’attivazione di meccanismi multilaterali progressisti come il Vertice dell’ASA, per valutare la situazione delle nazioni sorelle d’Africa, al fine di evitare che con la scusa della mancanza di governabilità, si legittimi un intervento straniero nei loro territori”, ha sottolineato Wimmer, che ha anche ricordato che lo stesso piano è stato avviato anche qui in America Latina. “Non dimenticate cosa hanno cercato di fare qui in Venezuela con i fatti di Piazza Altamira e anche con lo stesso caso dei presunti scioperanti davanti all’OEA”, ha sottolineato.
* Wimmer Carolus è il responsabile esteri del Partito Comunista del Venezuela
Da Fundacion Debate Abierto – fundacion_debateabierto@yahoo.es
Traduzione a cura della Redazione di nuestra America
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