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Pastori tedeschi. Accordo politico in Germania. S’arrabbia l’Austria, cresce la destra

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha raggiunto alle 3,21 della notte di lunedi un accordo politico con i ribelli della CSU della Baviera (il partito regionale e democristiano di destra, ndr), guidati dal ministro degli interni Horst Seehofer e decisivi per la sua maggioranza di governo. La questione in gioco era il come chiudere ulteriormente le porte all’ingresso di richiedenti asilo in Germania.

L’accordo tra CDU e CSU, ossia tra la cancelliere Angela Merkel e il suo ministro degli Interni Horst Seehofer, prevede la costruzione di campi di transito ai confini tedeschi. Gli immigrati senza autorizzazione saranno rinviati nel paese di primo sbarco, come prevede il Trattato di Dublino, sulla base di accordi bilaterali tra paesi membri. Nel caso di una mancata intesa, l’accordo prevede in ultima analisi il respingimento verso l’Austria, se questi migranti giungono da Sud.

I “centri di transito” sono stati fino ad oggi respinti dalla Spd, altro partner della coalizione di governo della Merkel. La leader della SPD Andrea Nahles ha detto che il nuovo piano, che riguarda numeri assai più contenuti dell’emergenza rifugiati del 2015, “non è la stessa cosa” del culmine della crisi dei migranti, quando gli arrivi erano decine di migliaia al giorno. I socialdemocratici sono divisi internamente tra difesa dei principi umanitari e la netta percezione che anche molti elettori della Spd vogliono controlli più severi e rigidi sull’immigrazione. Far saltare la coalizione sul tema migratorio così presto probabilmente danneggerebbe la Spd in caso di voto anticipato.

L’intesa raggiunta dalal Merkel con Seehofer, che dovrebbe servire a mettere fine a una grave crisi politica nel governo federale tedesco, è però di difficile applicazione. La Germania ha infatti un accordo bilaterale con l’Austria; ma non lo ha con l’Italia, da cui potrebbero in realtà provenire molti dei migranti irregolari, i cosiddetti movimenti secondari nell’Area Schengen. Il rischio che si tocca con mano è di assistere al respingimento a catena alla frontiera con l’Austria e a un successivo respingimento alla frontiera con l’Italia.

Vienna però ha fatto subito sapere che se l’accordo raggiunto sarà convalidato dal governo tedesco, “saremo obbligati ad adottare misure per evitare svantaggi per l’Austria e la sua popolazione”. L’Austria è inoltre “pronta a prendere misure per proteggere i confini meridionali in particolare”, quelli con l’Italia e la Slovenia.

I richiedenti asilo in Germania sono diminuiti nettamente: da gennaio a maggio di quest’anno sono stati appena 78.026. Dei nuovi arrivi in questi mesi, 18.349, quasi uno su quattro, aveva già aperto un procedimento di richiesta asilo in un altro Paese. Nonostante il calo dei flussi immigratori in Germania (così come in Italia), la CSU è decisa a premere per una politica restrittiva sulla quale punta dal 2015, e con cui ambisce a vincere le elezioni in Baviera il prossimo ottobre.

Ma l’irrigidimento della CSU bavarese sulla questione immigrati, fino a rischiare la rottura della coalizione di governo adesso rientrata, non sembra affatto premiare i conservatori ma il movimento di destra AFD (Alternativa per la Germania, ndr) che continua a crescere nei sondaggi, anche in Baviera.

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