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Otto menzogne mediatiche sul Nicaragua

Ecco gli otto metodi mediatici che, con la menzogna, portano all’odio o al senso di colpa, da qui si passa alla paura attiva e aggressiva (che deriva dall’odio) o alla paura passiva e isterica (che deriva dal senso di colpa).

1. Le riforme dell’INSS (Istituto Nicaraguense de Seguridad Social), a scapito dei ricchi, vengono raccontate come a scapito di lavoratori e pensionati, il che porta a proteste e al blocco dell’autostrada panamericana da parte di giovani disinformati a causa della nostra incapacità di far conoscere la verità. Quando la polizia cerca di ristabilire la circolazione, ci sono scontri con morti provocati da cecchini della destra terrorista che vogliono far credere che sia stata la polizia (come è stato provato dalla tecnica forense della Commissione di Esperti della OEA – Organización de los Estados Americanos-; non della CIDH – Comisión Interamericana de Derechos Humanos – certo).

2. Nell’elenco dei morti che si dicono causati dalla polizia, la destra e i suoi media informativi nazionali e internazionali, non inseriscono i sandinisti uccisi da aggressori golpisti, inseriscono invece morti che non hanno nulla a che fare con il conflitto ed anche falsi morti.

3. Le forze golpiste terroriste della destra aggrediscono i sandinisti, se questi si difendono scoppiano gli scontri con morti da entrambe le parti. Ma la notizia che esce è che forze paramilitari hanno attaccato manifestanti pacifici e il totale dei morti, tra sandinisti aggrediti e golpisti aggressori, viene presentato come elenco dei morti massacrati dalle forze governative. Cioè: se noi sandinisti ci difendiamo siamo paramilitari genocidi, se ci uccidono siamo altri martiri nell’elenco dei massacrati. E’ quello che fa la destra nelle sue manifestazioni (o almeno lo faceva, finché il trucco è diventato troppo evidente).

4. Intanto, i mezzi di comunicazione della destra urlano che la polizia sta attaccando gli studenti o i pacifici manifestanti in varie parti, per spingere il popolo contro il suo governo, approfittando della giusta preoccupazione creata dalla situazione di violenza che porta la maggioranza a credere a questi mezzi di comunicazione che queste notizie, false o comunque travisate, continuano a ripetere dando l’impressione di fare informazione, in realtà creando ansia e alimentando odio e paura.

5. I golpisti, nei territori sotto il loro controllo, quando catturano i sandinisti li oltraggiano in tutti i modi, li spogliano, li torturano, li castrano, le donne sono torturate e violentate, poi quasi tutti vengono assassinati, a volte bruciati vivi a volte vengono bruciati i cadaveri, nella loro stupidità si fanno foto e si filmano mentre commettono queste atrocità con lo scopo di intimidire i sandinisti (quanto poco ci conoscono); contando su cervelli obnubilati dalle menzogne e cuori pieni di odio e paura, presenteranno quello che fanno come giustizia popolare fuori controllo, ma tutto quello che ottengono è lasciar vedere l’abisso morale che c’è tra loro e noi che, a differenza di quello che fanno loro, trattiamo i detenuti come esseri umani, benché siano criminali, terroristi e torturatori, in molti casi delinquenti comuni o membri del crimine organizzato e che invece vengono presentati mediaticamente come prigionieri politici, naturalmente ne richiedono la scarcerazione la CIDH e quei politici con la tonaca che accorrono a proteggere i criminali quando le città vengono liberate, ma certo non lo fanno quando i sandinisti sono torturati e assassinati, anzi in alcuni casi erano presenti alle torture ed hanno addirittura offerto i conventi come campi di prigionia, tane per i criminali e deposito di armi.

6. Dopo tanta barbarie, le forze di polizia appoggiate dai sandinisti organizzati, rompono gli indugi e entrano a liberare ogni città, accolti dalla gioia del popolo e attaccati a colpi di armi da fuoco dai terroristi. Ci sono dunque dei morti anche se pochi rispetto alla vastità delle operazioni, ma ancora una volta la notizia è che polizia e paramilitari attaccano e massacrano manifestanti pacifici.

7. Appena la città viene liberata, il popolo accorre al convento per evitare che i criminali che vi hanno trovato rifugio fuggano travestiti da sacerdoti e che poi proprio questi nascondano i depositi di armi. Gli eredi di Caifa cercano di impedire l’ingresso del popolo, uno di loro aggredisce una donna che risponde con una zampata da leonessa. Alla fine il popolo caccia i sacerdoti dal tempio, come aveva fatto Gesù con i mercanti e la polizia li protegge perché questo è il suo dovere. Ma la notizia che esce racconta di forze di polizia e paramilitari che assaltano la chiesa e colpiscono i sacerdoti.

8. Le forze terroriste della destra attaccano la polizia con furia nelle sue sedi, nascondendosi con vigliaccheria tra persone disarmate e bambini affinché la polizia non spari; uccidono alcuni poliziotti, ne feriscono altri e alcuni vengono sequestrati, ma la notizia è che c’è stato un fronteggiamento armato provocato dai poliziotti che hanno sparato alle persone, ma stranamente non c’è un solo manifestante morto, i morti sono solo poliziotti.

Smascheriamo la menzogna usando la verità e la fede nella Rivoluzione, la lealtà al Fronte Sandinista e fiducia in Daniel e nei nostri dirigenti rivoluzionari.

Combattiamo l’odio con l’amore.

Liberiamo l’anima dal senso di colpa con la mistica rivoluzionaria del sandinismo, la nostra storia di lotta e la nostra infinita superiorità morale nei confronti dei nemici del popolo.

Affrontiamo la paura con il coraggio dei nostri eroi e martiri e con la convinzione che la verità, la ragione, la giustizia e la morale sono dalla nostra parte.

E ricordiamo le parole del Comandante in capo della Rivoluzione Popolare Sandinista, Carlos Fonseca:

Il piombo del nemico e il veleno dei traditori saranno sconfitti dal fuoco degli eroi e dal sangue dei martiri”.

#VivaNicaraguaLibre

 

p.s. La popolazione di Nindirí, a Masaya, rifiuta la presenza di Monsignor Abelardo Mata, che accusano di promuovere atti terroristici sponsorizzati dai leader del golpe.

 

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