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Libano, giorno 40

Manifestazione davanti all’ambasciata americana in Libano, ad Aoukar, contro le interferenze straniere, 24 novembre 2019. I manifestanti sono per lo più sostenitori del Partito comunista libanese, altri partiti di sinistra e Hezbollah (in foto).

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Hezbollah, per bocca del suo Segretario Generale Hassan Nasrallah, si oppone alle interferenze americane negli affari libanesi. Ciò va tutto in suo onore. Allo stesso tempo, ha approvato la road map avviata da Saad Hariri in risposta alla crisi che ha scosso il paese e sfidata dal movimento popolare.

Questo è classicamente definito “il grande divario”. O se preferisci, l’arte di sostenere una cosa e il suo contrario.

È certo che questa posizione porta direttamente alla demagogia e alla mancanza di fiducia nei confronti del suo autore.

In effetti, qual è la tabella di marcia del signor Hariri se non le direttive della Banca mondiale che sono guidate da vicino dall’amministrazione americana?

Quindi c’è una grave contraddizione che il signor Nasrallah deve superare rapidamente se vuole mantenere un minimo di serietà.

Ma, questo è il punto, il leader religioso non può, per la semplice ragione che fa parte di un sistema che ha raggiunto i suoi limiti storici. È impossibile che allo stesso tempo faccia parte del confessionalismo politico e si opponga durevolmente a Israele, il quale è uno stato espansionista basato su una concezione religiosa di ispirazione razzista e costruito nella Palestina occupata al confine con il Libano.

Ancora una volta è il “grande divario”.

In effetti, con l’attuale rivoluzione, che mira a stabilire uno stato civile moderno e democratico in Libano, diametralmente opposto allo stato sionista, la cosiddetta resistenza “islamica” è ora a un bivio.

Questo tipo di resistenza non è più necessario. Deve fare una scelta storica: o trasformarsi integrandosi in una resistenza nazionale aperta a tutto il popolo libanese di tutte le fedi, etnie e regioni, oppure rimanere allineato agli interessi dei valletti della Banca Mondiale, strumento economico e finanziario per eccellenza l’imperialismo.

In breve, il signor Nasrallah deve scegliere tra servire gli interessi della grande massa del popolo o quelli della grande borghesia.

Il tempo sta per scadere. Deve decidere rapidamente.

Possano la sua intelligenza e la sua saggezza orientarsi nella giusta direzione.

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