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Argentina. Passano per un soffio le leggi di Milei. Manifestanti brutalizzati davanti al Parlamento

Davanti al parlamento argentino che stava approvando la “legge base” della democratura di Milei, per lunghe ore i manifestanti che protestavano contro il governo hanno subìto il lancio di gas lacrimogeni, proiettili di gomma, liquidi con sostanze chimiche e brutali manganellate.

Nonostante la violenza della polizia, un centinaio di feriti e una lunga lista di arresti, nessuno si è tirato indietro. Dalla mattina alla sera, mentre il rumore di pentole e padelle si poteva udire in tutto il paese e il ripudio era diffuso.

Su quanto avvenuto in Argentina pubblichiamo il commento di Carlos Aznarez, direttore di Resumen Latinoamericano.

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La legge sulle basi è stata approvata dopo un pareggio in 36 voti e il voto di spareggio della vicepresidente Victoria Villarruel. Non solo. Sono state approvate la temuta Legge dei Poteri Delegati, la Legge di Riforma dello Stato, la Legge dei Lavori Pubblici, la Riforma del Lavoro e altre altrettanto distruttive delle precedenti.

Questo è accaduto con il seguente scenario: con una brutale repressione da parte della polizia, della gendarmeria e della prefettura nella zona del Congresso, un attacco che ha avuto luogo da mezzogiorno fino a dopo mezzanotte. Con un attacco diretto a diversi deputati con spray al peperoncino, da parte di ufficiali in uniforme della prefettura navale. Con più di tre dozzine di arresti e più di cento feriti.

Questo è accaduto anche nel quadro di una dichiarazione presidenziale che accusa i manifestanti (operai, studenti, assemblee popolari, PMI, pensionati) di essere “terroristi”, che hanno lanciato “pietre” e “granate!”, sì, granate, ha detto il presidente al culmine dell’irresponsabilità e come risultato del suo stile che beve sciocchezze, provocazioni, crudeltà e discorsi di odio. Ma non si è fermato a questi dettagli, ma ha anche affermato che questi “terroristi” volevano promuovere un “colpo di Stato”. Sembra ridicolo, ma è grave, perché stabilisce un precedente che può essere applicato per criminalizzare qualsiasi protesta, manifestazione o iniziativa per ripudiare tutto ciò che di brutto sarà accentuato d’ora in poi.

Se questo fosse un paese con certi tratti di normalità, Milei non potrebbe essere a La Rosada, ma questa è l’Argentina coloniale (degli Stati Uniti). Per farlo, Milei ha l’appoggio di coloro che lo hanno messo in quel luogo, cioè le corporazioni, che con la legge approvata sulle Basi si preparano a impadronirsi delle ricchezze naturali, a saccheggiare un paese appetitoso come l’Argentina.

E tutto questo avviene grazie alla vera casta, corrotta e miserabile, in questo caso rappresentata da un gruppo di senatori di questa democrazia molto svalutata, molti dei quali comprati con soldi, ambasciate, promesse di opere pubbliche, ecc, ecc, in modo che votino sì. Cioè, con la decima che la dittatura istituzionale di Milei e compagnia può permettersi di contribuire.

Quello che è successo questo mercoledì sera al Congresso è vergognoso.

Ripudiabile tutto ciò che è stato causato dalla repressione della ministra Patricia Bullrich, ansiosa di vedere il sangue di chi è stato picchiato, felice di dare la caccia ai manifestanti ferocemente maltrattati dalla polizia.

Epico quello che hanno generato le centinaia di migliaia di manifestanti, che nonostante tutto hanno resistito in piazza ripudiando la legge. Ora dovremo continuare a lottare affinché questa situazione apparentemente irreversibile non finisca nella tragedia sponsorizzata da questo governo fascista e volontariamente sottomesso all’imperialismo yankee. Più che mai, la lotta continua.

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1 Commento


  • Luigi

    ma io non riesco a capire: milei nella sua “eccentricità” era stato chiarissimo: via il pubblico e tagli orizzontali alla spesa pubblica, liberalizzazione selvaggia e aggancio al dollaro. amici argentini di sicuro non è certo uno che fa i video sul taglio delle accise e poi cambia idea, che lo avete votato a fare? forse parlava in un altra lingua?

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