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I radicali salvano Cosentino. E Radio Radicale

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Come è ormai risaputo, ieri l’Aula della Camera, con voto segreto, ha salvato il deputato del Pdl Nicola Cosentino dal carcere. Trecentonove deputati contro 298 hanno detto ‘no’ alle manette per il deputato del Pdl accusato dai magistrati campani di essere «il referente politico del clan dei casalesi». Un’accusa non da poco. Appena il presidente Fini annuncia il risultato della votazione nell’aula è uno scatenarsi di applausi e abbracci, con il Pdl e i suoi satelliti esultanti. La Lega si è spaccata, Bossi non ha partecipato al voto e una parte dei deputati che avevano annunciato il si all’arresto alla fine ci ha ripensato. La base ‘padana’ si è infuriata, ma basterà tra qualche giorno un ‘Roma ladrona’ o un ‘basta tasse’ per recuperare il consenso. Chi ai tempi di Mani Pulite andava in aula con i cappi oggi si riscopre ‘garantista’.

La vera notizia sul voto di ieri è però che a guardare i numeri ci si accorge che i 6 eletti radicali – eletti nelle fila del PD, ricordiamolo – sono stati determinanti nel far prevalere il salvataggio di Cosentino. Per motivi di coscienza? Per cultura garantista? Ma che!

I Radicali servono a questo, a dare una mano nei momenti di difficoltà di qualche pezzo di quel regime contro cui i ‘gandhiani’ hanno sempre fatto i diavoli a quattro ma a sostegno del quale si sono religiosamente votati. Lautamente e opportunamente contraccambiati.

A fine anno, proprio durante le feste natalizie, il Governo Monti ha infilato nel cosiddetto decreto Milleproroghe il rinnovo della convenzione con Radio Radicale, che riceverà per il 2012 una cifra prossima ai 7 milioni di Euro. Mica male per un organo di partito che si spaccia come un ‘servizio pubblico’ per fare un lavoro che già fanno da anni i servizi parlamentari della Rai. Ricorda giustamente Fabiana Cammarano: “La convenzione tra il Ministero e Radio Radicale è attiva dal 1994 ed è stata rinnovata, dal 2000, con le varie leggi finanziarie. Per il triennio 1998-2000 vennero stanziati 11,5 miliardi annui, per gli anni 2001, 2002 e 2003 la finanziaria del 2001 autorizzò la spesa di 15 miliardi di lire, disposizioni analoghe per il triennio 2004-2006, mentre la legge finanziaria per il 2007 autorizzò la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno anno. E questo nonostante la legge 11 luglio 1998, n. 224 dica chiaramente che la convenzione è solo “provvisoria” perché il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari deve essere concesso alla Rai attraverso una rete radiofonica (…) riservata esclusivamente a tale scopo. E la Rai, dal canto suo, ha iniziato la trasmissione delle sedute parlamentari attraverso Gr parlamento”.

Per di più i 7 milioni regalati dal Ministero per lo sviluppo economico alla radio pannelliana vengono presi dal fondo per le provvidenze per l’editoria. Lo stesso che ha tagliato le provvigioni a giornali e riviste condannando a morte, casualmente, organi di informazione di sinistra. Il regime finanzia la radio degli antiregime. Curioso, no?

La Bindi, che già aveva apostrofato come ‘stronzi’ cinque deputati radicali all’epoca in cui decisero di entrare in aula per votare durante il voto di fiducia a Berlusconi del 14 ottobre, ieri è tornata a scagliarsi contro il voltafaccia di Pannella e soci.

I radicali non sono nuovi a certi gesti, e ci si dovrebbe stupire di chi si stupisce ogni volta a sinistra per il loro comportamento. Liberal-liberisti per loro definizione, hanno sempre sostenuto la più completa deregolamentazione del mercato del lavoro e una riforma all’americana che permettesse agli imprenditori licenziamenti facili e quant’altro; sionisti e guerrafondai hanno sempre sostenuto aggressioni militari e coloniali e in particolare quelle contro i paesi scomodi per gli Stati Uniti e per Israele; e ci dimentichiamo sicuramente qualcosa. Eppure il PD decise alle scorse elezioni di portare in Parlamento una pattuglia di eletti radicali, regalandogli seggi in Parlamento negati invece alla sinistra; alle scorse elezioni regionali la radicale Bonino venne addirittura designata come candidata alla presidenza della Regione in una coalizione che comprendeva anche Pdci e Prc. Natutralmente il popolo di sinistra rimase a casa al di là di ogni previsione, rifiutandosi di essere strumentalizzato per far arrivare a quella poltrona un personaggio del genere.

La prossima volta sarebbe opportuno pensarci non due, ma dieci volte…

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4 Commenti



  • fabio13

    il popolo di sinistra votò eccome, bugiardo. Ed Emma Bonino conquistò Roma e perse in provincia per lo scarso appoggio che la sua coalizione le diede. Dopo la catastrofe Marrazzo solo lei ha potuto ribaltare la situazione e arrivare ad un passo dalla vittoria elettorale. Naturalmente a voi questo scomoda ammetterlo, vero ?


  • DAVIDE

    AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE (dall’antiberlusconismo al fasciostalinismo)
    Leggo con interesse ma è chiara la tua natura fasciostalinista, la faccia speculare del berlusconismo.
    Non sei giustificabile perchè dovresti attraverso la rete che utilizzi essere informato meglio e di più dei lobomizzati dal sistema RAImediaSET.
    Il voto era segreto ma i radicali hanno dichiarato prima come avrebbero votato, alla luce del sole, spiegandone le ragioni anche se nessuno in TV li ha invitati e che tu evidentemente non hai letto, non come una pattuglia di dissidenti leghisti che hanno seguito le indicazioni di Bossi dopo essere andato a cena con Berlusconi, questi veramente determinanti.
    I radicali dovrebbero vergognarsi di voler rispettare le REGOLE COSTITUZIONALI? Lo capisci che i parlamentari sono tutelati più di un cittadino comune per impedirne la persecuzione su base politica, per questo le opinioni dei parlamentari sono giustamente insindacabili e godono di protezione speciale. Per evitare di essere eliminati come facevano Mussolini e Stalin.
    Se dopo aver letto le 1300 pagine, (cosa che tu non hai fatto) valutando che le prove non ci sono, che non c’è rischio di inquinamento delle prove perchè i fatti risalgono al 2005, si può dedurre che ci sia una persecuzione senza essere linciati? (in altri casi si è votato a favore, e su Tedesco salvato dal PD non ho letto niente).
    Il processo continua ma non è necessario l’arresto preventivo. Vedremo se sarà condannato.
    I radicali non hanno MAI votato a favore del Governo Berlusconi, nessuno di loro è passato dall’altra parte a differenza di 4-5 dl PD e 3 dell’IDV che hanno permesso a Berlusconi sgovernare ulteriormente. O sei disinformato o sei in malafede o entrambi.
    Così come non sai che a Roma la Bonino ha ottenuto il 53% dei voti, ha perso in provincia grazie al non impegno del centrosinistra e alla dichiarata opposizione degli exdemocristiani Fioroni, Francescini Bindi, Bobba….
    Il finanziamento a Radio Radicale non è un PRIVILEGIO ma un compenso erogato per un servizio reso a fronte di una gara pubblica vinta. Nel 78 molto prima delle gare le dirette delle sedute della camera ottenute via telefono contro tutti e che hanno fatto diventare di vetro le mura del parlamento permettendo di conoscere le dichiarazioni dei parlamentari, i congressi di tutti i partiti, i comizi, i processi integralmente senza tagli, senza mediazione giornalistica, sono stati forniti a proprie spese. Anche quelle della tua parte politica, cosa che non fa il servizio pubblico RAI. Le regole da rispettare sono severe, non c’è musica, non si parla di calcio, non c’è pubblicità che evita di subire condizionamenti dai finanziatori, il tutto ad un costo 10 volte INFERIORE di radiorai parlamento, con una copertura molto superiore, con un archivio che traccia la storia della nostra repubblica.
    Prima di infangare l’unico vero e libero servizio pubblico nell’informazione INFORMATI.
    I soldi pubblici i Radicali li hanno sempre utilizzati per costruire un sistema più democratico per esempio attraverso la Radio, i Referendum, le battaglie non-violente ecc.
    Gare non ne sono state fatte recentemente perchè nessun’altro (radio padania, radio popolare, radio maria, radio ciccio) vuole concorrere ad una operazione a perdere resa possibile solo dai militanti ad costo così basso.
    Nessun dirigente radicale si è arricchito con la politica ma anzi ci hanno messo del proprio, non una casa ai Parioli a canone privilegiato, non una barca, non un parente o una moglie sistemata nei vari consigli, non hanno conti in Tanzania o banche, non uno è stato indagato tantomeno inquisito, mi dispiace per te nessun PROFITTO.
    Invece non ho mai sentito la stessa veemenza contro il finanziamento pubblico abolito dai cittadini attraverso un referendum che sottrae illecitamente 468 MILIONI DI EURO all’anno indipendentemente dalla durata effettiva della legislatura e ad esempio dopo la crisi del 2008 i partiti percepiscono il doppio dei fondi.
    Neanche sui 120 MILIONI DI EURO di finanziamento ai sindacati + 75 raccolti da chi si fa fare il 730 + 349 ai patronati + 25 ai dipendenti sindacali pagati dallo stato.
    Neanche sui 6 MILIARDI di finanziamento alla chiesa.
    Vorrei vivere in uno stato dove le REGOLE vengono rispettate sempre soprattutto quelle costituzionali anche quando ci dispiacerebbe, i distinguo sono l’anticamera di un regime che può fare lo stesso con te solo perchè esprimi un opinione diversa e puoi disturbare il manovratore.


  • chiara

    lautamente ricambiati sono quelli che si sono “democraticamente” spartiti le reti RAI (una a me, una a te, una a lui) alla faccia dei cittadini e degli abbonati. Dopodiché occupano ogni singolo talk show, ogni dibattito, ogni programma di intrattenimento secondo le (democratiche ?) regole del manuale Cencelli. Quando si lasceranno ai Radicali gli stessi spazi di “parola” che tutti gli altri si sono rubati, allora gli altri avranno diritto di critica. Fino a quel momento meglio se se ne stanno zitti e buoni.

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