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Le “vittorie” di Renzi sono un disastro, anche per le banche…

Titolo unico per tutte le prime pagine di oggi: “Banche, via libera Ue allo scudo da 150 miliardi”. Solo il giorno prima titolavano: “Merkel gela Renzi: “non si cambiano le regole ogni due anni”. Cos’è cambiato?

Niente: è propaganda pura o quasi. Si parla di salvataggi bancari e di soldi pubblici per salvarle. Le “regole” europee attuali (quelle in vigore da due anni) dicono che in caso di crisi di insolvenza di una banca (privatissima, sia chiaro), prima pagano azionisti e obbligazionisti (anche quelli truffati da Banca Etruria o Vicenza), eventualmente anche i normali correntisti se hanno più di 100.000 euro depositati, poi lo Stato nazionale può intervenire. Mettendo soldi pubblici, provenienti dalle tasse dei contribuenti. Il primo meccanismo si chiama bail in e in genovese ha un significato molto più aderente alla realtà.

E così resta. Quello su cui Renzi e Padoan hanno strappato “l’autorizzazione dell’Unione Europea” è semplicemente un’altra cosa: le banche in difficoltà con la liquidità – nonostante i massicci quantitative easing della Bce? strano, no? – possono emettere nuove obbigazioni che saranno “garantite” dallo Stato, fino a un massimo di 150 miliardi.

Cifra mostruosa, se dovesse essere versata realmente, perché corrisponde al 10% circa (un pelo meno) del prodotto interno lordo del paesee. E giustamente molti si chiedono: “ma come, non si riescono a trovare 7 miliardi per mandare in pensione chi sta a due-tre anni dalla scadenza folle fissata dall Fornero, o 3-4 per rinnovare i contratti del pubblico impiego (per poliziotti e militari li hanno trovati, tranquilli… ndr), e invece 150 per le banche scono fuori così, come fossero bruscolini?”

Sia l’Unione Europea che il ministero dell’economia precisano però che “non c’è alcuna aspettativa che debba essere usato”. Dunque è uno strumento virtuale, una garanzia che ci si augura non debba essere usata davvero mai… Un po’ come l’ipoteca sulla casa quando si chiede il mutuo: fa da garanzia per la banca, ma intanto te la tieni.

Quindi Renzi non ha ottenuto quello che chiedeva: mettere soldi pubblici veri – soldi nostri – per ricapitalizzare le banche italiane che hanno crediti “in sofferenza” o decisamente marciti (340 miliardi, in totale). Però viene “venduta” come una vittoria, nientepopodimeno che sulla Germania e Angela Merkel (su queste terreno, si dovrebbe dire su Wolfgang Schaeuble, figuriamoci…). Propaganda appunto.

Oltretutto è una mossa che mette ancor più sulla graticola quelle banche, perché se c’è necessità di una garanzia statale per emettere obbligazioni nuove (chiedere soldi sul mercato, a investitori o clienti), nonostante i prestiti a tasso zero che la Bce sta riservando proprio alle banche, significa che quelle banche stanno sull’orlo del fallimento e che nessuno è così pazzo da prestare loro altri soldi.

Prima ci togliamo da piedi questi squinternati, meglio è…

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