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Fascisti a Milano. La denuncia dell’Usb e la cronaca di Muhlbauer

MIilano: un rappresentante sindacale USB aggredito da fascisti di Casa Pound sotto gli occhi della polizia.

Oggi giovedì 29 giugno era stato convocato dalla Rete Nessuna Persona è illegale un presidio sotto Palazzo Marino a Milano per rendere note sia alla cittadinanza che all’Amministrazione comunale le richieste in materia di residenza anagrafica riguardante i migranti e le persone comunque senza fissa dimora.

Mentre la delegazione si accingeva a salire le scale per essere ricevuta dal Sindaco Sala, ci si accorgeva che un folto gruppo di circa una trentina di fascisti di Casa Pound erano incredibilmente all’interno della sala consiliare dove aprivano un striscione, contestati da qualche cittadino presente. In un attimo è scattata l’aggressione.

Invitati” ad uscire dalla Digos entravano così in contatto con i compagni della delegazione malmenando duramente uno di loro. Subito informati di quanto accaduto dentro il palazzo comunale, i presenti al presidio, 150 manifestanti della Rete Nessuna Persona è illegale, premevano su un picchetto di poliziotti schierati immediatamente davanti al cancello principale per manifestare ed esprimere concretamente l’antifascismo militante.

Il ruolo svolto dalla polizia si è rivelato in “sintonia” con i fascisti al punto tale che scortandoli fuori dal Comune da una porta laterale, gli hanno permesso di aggredire i primi compagni accorsi nei pressi.

Il nostro dirigente di Usb, Riccardo Germani ha ricevuto pugni e calci in pieno volto. Portato in Pronto Soccorso si sospetta la frattura del setto nasale.

Deve essere chiaro a tutti: che sia a Milano, a Roma o in qualsiasi altra città, Usb non tollererà più qualsiasi aggressione o provocazione da parte di squadracce fasciste.

Cronaca dell’aggressione fascista dentro Palazzo Marino (perché non rimangano dubbi)

Luciano Muhlbauer

Un’aggressione neofascista, a suon di calci e pugni, dentro Palazzo Marino, a due passi dall’aula consiliare e dagli uffici del Sindaco, è una cosa che a Milano non si era ancora vista. Sarà un segno dei tempi e della sempre più diffusa tolleranza, istituzionale e non, nei confronti dei gruppi e dei discorsi di estrema destra, ma quanto successo ieri, nel tardo pomeriggio di giovedì 29 giugno, non può essere liquidato con poche parole di circostanza. Quello che è accaduto non è solo inaudito, ma è di una gravità che dovrebbe far scattare finalmente una consapevolezza e una reazione più ampie e diffuse del solito, anche perché i limiti del “solito” sono stati ampiamente oltrepassati. Per questo, anche alla luce di alcune ricostruzioni giornalistiche edulcorate e fantasiose in circolazione, vale la pena raccontare quanto accaduto. Perché non rimangano dubbi.

Ieri in piazza della Scala si stava tenendo il presidio della rete Nessuna Persona è Illegale a sostegno delle proprie richieste e proposte al Comune di Milano, nelle persone del Sindaco e degli assessori competenti (Majorino, Cocco, Rabaiotti), in materia di concessione della residenza anagrafica per le migliaia di italiani e migranti che nella nostra città ne sono prive, non potendo indicare una fissa dimora. Erano presenti attivisti, solidali, intere famiglie e anche richiedenti asilo. Prima delle 18 una delegazione del presidio, una decina di persone, tra cui il sottoscritto, è entrata a Palazzo Marino su invito del capo gabinetto del Sindaco (e non di “alcuni consiglieri comunali”, come erroneamente riportato da alcuni organi di stampa), che intendeva incontrarci in merito alle nostre richieste. Eravamo all’ingresso, davanti al banco dell’accoglienza di Palazzo Marino, e ci stavamo apprestando a salire dal capo gabinetto, accompagnati da alcuni funzionari comunali, quando all’improvviso dal corridoio è sbucato un nutrito gruppo, circa una ventina, di neofascisti, in maggioranza con la testa rasata, accompagnati da agenti della Polizia Locale. Pochi secondi, qualche insulto e poi loro, spavaldi e aggressivi, sono passati quasi immediatamente ai calci e ai pugni, accanendosi in particolare su Santino, tesserato Anpi e attivista di Zona 8 Solidale e soprattutto palesemente il più anziano della delegazione, colpendolo con tre pugni violenti sul viso (anche in questo caso non è vero quello che sostengono alcuni organi di stampa, cioè che i vigili avrebbero “scongiurato” lo “scontro”).

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