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Roma. Tor Bella Monaca sbarra la strada ai fascisti. Scontri e tensione nel quartiere

Non c’è stata neanche questa volta la marcetta dei fascisti di Forza Nuova per “la casa agli italiani” a Tor Bella Monaca. Ma tra il presidio popolare e antifascista in via dell’Archeologia e i fascisti ci sono stati alcuni minuti di scontri con sassi, bottigliate e quanto si è riusciti a trovare per strada, sedati dalla polizia che si è frapposta in mezzo. La tensione si è spenta solo verso le 21.30 quando le donne del quartiere hanno in qualche modo “decretato” che era ora di finirla.

A complicare una giornata che già si annunciava difficile, c’è stata anche la coincidenza di una iniziativa del Pd con l’on. Gennaro Migliore, sicuramente inviso ai fascisti ma di certo niente affatto amato o stimato dai compagni e dai proletari del quartiere. La sede del Pd è a pochi metri di quella dell’Asia-Usb che era appunto oggetto del presidio popolare e antifascista e che già aveva visto una assemblea-presidio giovedi scorso.

Intorno alle 19.00 l’aria era tesa in via dell’Archeologia, il comparto più problematico e degradato socialmente del quartiere. L’arrivo del leaderino fascista Castellino ha immediato acceso la miccia e ben presto i partecipanti al presidio antifascista e i fascisti hanno cercato di arrivare alla redde rationem. La polizia si è messa in mezzo ed ha diviso i due gruppi. IL VIDEO

Da quel momento e fino alle 21.30 c’è stato un lungo e teso fronteggiamento sui due lati della strada. Quello che è emerso chiaramente – e volendo anche fotograficamente – è la connessione tra i fascisti e il giro dello spaccio di droga nel quartiere. Una ipotesi più volte evocata ma che a questo punto è ampiamente verificabile, ed è proprio questo uno dei punti di debolezza del tentativo dei fascisti di Forza Nuova di provare a entrare a Tor Bella Monaca. Se il loro ambito di riferimento per la “casa agli italiani” è evidente che il quartiere non possa che ripudiarli. Lo si capiva fin troppo chiaramente dai commenti della gente di Torbella. Diversamente, la sede dell’Asia-Usb è un riferimento da trent’anni per le vertenze e le lotte sulla casa, i servizi sociali, il lavoro. Proprio venerdi una donna con bambini che era stata sfrattata, era stata riportata dentro una casa vuota.

Questo nesso tra fascisti e spaccio di droga va sottolineato con la dovuta attenzione. Del resto il capetto dei fascisti, Castellino, ha avuto il privilegio di essere stato arrestato a gennaio del 2015 con un etto di cocaina. Per chiunque altro sarebbe stata gettata la chiave della cella, lui se l’è cavata con una assoluzione per “uso personale”. Una decisione piuttosto anomala visto il trattamento riservato a tutte le altre persone fermate con quantitativi anche assai inferiori.

Ma anche un altro fascista di primo piano, Emanuele Macchi di Cellere, era stato arrestato nel 2012 con 160 chili di cocaina in macchina, ma poi – anche qui stranamente vista la quantità della droga – gli erano stati concessi gli arresti domiciliari dai quali era ovviamente fuggito per essere poi riarrestato in Francia nel 2014.

Ma quella che era solo una denuncia, a Tor Bella Monaca è diventata una conferma. Nascono da qui due problemi ai quali mettere mano.

Da un lato i fascisti usano le loro relazioni indecenti con la malavita per provare a radicarsi nei quartieri. L’unico elemento “unificante” sul quale insistono per raggiungere questo obiettivo è il razzismo e la caccia agli stranieri. Usano strumentalmente il disagio sociale – sulla questione abitativa o i servizi sociali – come cortina di fumo.

Dall’altro sono almeno un paio d’anni che nella relazione annuale dei servizi di sicurezza si sottolinea come la “competizione” tra i gruppi fascisti e la sinistra è destinata ad aumentare proprio sulla questione sociale e nei quartieri. Viene da chiedersi se è solo una fotografia della realtà o una “induzione della realtà”. Non è una novità che per disgregare ogni forma di resistenza e aggregazione popolare nei territori, alla fine degli anni ‘70 (lo conferma Buscetta in sede di commissione parlamentare) i quartieri più combattivi furono inondati di eroina. Oggi sembra quasi che sguinzagliare nei quartieri i fascisti e le loro relazioni con lo spaccio di droga nei quartieri, stia diventando una modalità ripetuta e diffusa per dividere la gente, provocare, alimentare la guerra tra poveri per consentire alle classi dominanti di gestire al meglio la “guerra contro i poveri”.

Dopo Tiburtino III anche Tor Bella Monaca ha visto una grande determinazione a sbarrare la strada ai fascisti nei quartieri popolari e questo è un punto irrinunciabile. Contemporaneamente occorre rafforzare il lavoro già avviato di organizzazione e difesa degli interessi popolari in una periferia sempre più impoverita e rabbiosa. E’ questo il discrimine tra una sinistra di classe e una sinistra percepita come “nemica del popolo”, come quella rappresentata da Gennaro Migliore.

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