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Potere al Popolo sbarca a Strasburgo. L’eco (attutito) sulla stampa italiana

Stiamo navigando controcorrente, e si sapeva. L’attenzione dei media italiani è univocamente direzionata sui gruppi di potere e comitati d’affari dominanti; difficile chiamare “partiti” questi imbarazzanti aggregati di referenti privilegiati di lobby multinazionali (e anche casarecce, vedi le ridicole vicende del “giglio magico” fiorentino). Del resto, come si fa a non appassionarsi delle parole gettate al vento da chi si preoccupa di “tutelare la razza bianca” (manco fossimo un particolare versione delle vacche) o di garantire massima fedeltà ai diktat della Troika?.

La visita a Strasburgo della “capa politica” di Potere al Popolo, Viola Carofalo, accompagnata dall’unica europarlamentare rimasta “a sinistra” dei quattro inviati nel 2014 al’Europarlamento – Eleonora Forenza – ha avuto dunque più attenzione dalla stampa europea che da quella italiana. Pur con questo evidente limite censorio, bisogna dire che che chi ne ha scritto ha colto immediatamente alcuni dei punti salienti del programma e dell’identità della nuova forza politica.

Giovedì saremo alla Sala Stampa della Camera dei deputati per la presentazione nazionale della lista e di Viola. In quell’occasione misureremo il grado di “professionalità” dei nostri media, che hanno abitualmente decine di cronisti parlamentari accampati a Montecitorio.

Se dovessimo registrare che la “censura preventiva” nei confronti della lista è qualcosa di più concreto di un nostro sospetto, dovremo trarne le conclusioni e dare alla campagna elettorale una tonalità più vigorosa. Insomma, più cinematografica e “punk”…

ELEZIONI: CAROFALO, POTERE AL POPOLO NON COLLABORERà CON ALTRE FORZE =
Neanche dopo voto – Nostro avversario è chi precarizza lavoro Strasburgo, 16 gen. (AdnKronos) –

Qualsiasi forma di collaborazione di Potere al Popolo con altre forze del centrosinistra “è esclusa”, anche dopo il 4 marzo (“Assolutamente sì”). Lo spiega a Strasburgo Viola Carofalo, ricercatrice universitaria e portavoce nazionale di Potere al Popolo, lista di sinistra che dichiara di voler costruire “un movimento popolare che lavori per un’alternativa di società ben oltre le elezioni”, che intende “rimettere il potere nelle mani del popolo” e che sta raccogliendo le firme per partecipare alle prossime elezioni politiche.

Alla domanda se il principale avversario di Pap sia il centrodestra oppure le forze già divise del centrosinistra, Liberi e Uguali e il Pd, la Carofalo, ospite dell’eurodeputata del gruppo Gue/Ngl Eleonora Forenza, risponde: “I nostri avversari sono quelli che in tutti questi anni hanno promosso politiche che hanno portato alla precarizzazione del lavoro, alla distruzione dell’ambiente. Chiunque faccia queste politiche è per noi un avversario, è qualcuno rispetto al quale dobbiamo necessariamente provare a convincere le persone a non votarlo più e a votare noi”.

“Se si continua su questa strada – continua la Carofalo – si va verso una barbarie da cui è difficilissimo tornare indietro. In questo senso ci sembra che le politiche fatte dal Pd, e da tanti che nel Pd c’erano fino a pochissime settimane fa, siano politiche distruttive, in termini di lavoro, ambiente e uguaglianza sociale. I nostri avversari -conclude – sono quelli che hanno portato avanti queste politiche, a prescindere dal fatto che siano in Forza Italia, nel Pd o in Liberi e Uguali”.

(Tog/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 16-GEN-18 11:39 NNNN

UE. FORENZA (GUE-NGL): CON ‘POTERE AL POPOLO’ CONTRO FISCAL COMPACT
UE. FORENZA (GUE-NGL): CON ‘POTERE AL POPOLO’ CONTRO FISCAL COMPACT L’EURDEPUTATA INTERVIENE INSIEME ALLA CAPOLISTA VIOLA CAROFALO (DIRE) Strasburgo, 16 gen. –

“No a qualsiasi ipotesi di direttiva autoapplicativa e a qualsiasi esproprio di democrazia e sovranità'”. Lo ha detto Eleonora Forenza, europarlamentare della Sinistra europea unita (Gue-Ngl), che a Strasburgo è intervenuta ‘Contro il fiscal compact’ in una conferenza stampa insieme a Viola CAROFALO, capolista di ‘Potere al Popolo’. “Vorremmo modificare radicalmente questi trattati: la vicenda greca sembra aver dimostrato che la disponibilità a far intervenire i popoli nel dibattito non c’è”, ha aggiunto Forenza, evocando la volontà di “ricostruire democrazia reale anche attraverso questioni nodali, dove c’è il rischio che un trattato tra i governi diventi pilastro del diritto comunitario senza che nessuno abbia la possibilità di pronunciarsi”.

Tramite strumenti come il fiscal compact e il pareggio di bilancio “si comprimono tutte le spese sociali, si fa una politica anti-popolare e anti-progressista che diventa una ‘spada di Damoclè sulle classi sociali meno abbienti” ha affermato CAROFALO.

E a un giornalista che ha chiesto come pensasse che si dovesse affrontare il problema del debito pubblico, CAROFALO ha parlato di “politica sull’evasione fiscale, tassazione fortemente progressiva, taglio radicale sulle spese militari”, criticando anche l’esternalizzazione dei servizi e il finanziamento pubblico a enti privati.

(Gif/Dire) 12:59 16-01-18 NNNN

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E infine il servizio di EuNews:

Forenza (Gue) e Carofalo: “Chi è protagonista di liberalizzazioni e privatizzazioni, e delle grandi coalizioni, non può essere l’alternativa”. Critiche a Luigi Di Maio: “Chi ha confusione sull’Europa non può governare”

Bruxelles – Una sinistra vera, aperta al dialogo ma non con quelle forze che si dichiarano ‘non di destra’ ma sono sempre pronte agli ‘inciuci’ con chi promuove austerità a scapito delle politiche sociali. Una forza progressista europeista nel senso che crede in un’Europa diversa da quella delle regole del Fiscal compact, il patto di bilancio europeo che risolve forse i problemi meramente contabili ma aggrava quelli dei cittadini. Questa è la linea di Potere al Popolo, il movimento, nato sulla spinta del centro sociale napoletano ‘Ex Opg Je so pazzo’, che sta coinvolgendo collettivi, partiti e attivisti da tutta italia, e che punta ad essere protagonista in Italia e nell’Ue. Lo hanno portato a Strasburgo Eleonora Forenza, deputata Gue, e Viola Carofalo, portavoce nazionale di Potere al Popolo. Una presentazione tenuta laddove dove il movimento c’è già e conta un giorno di crescere. Forenza è arrivata in Parlamento europeo candidandosi con L’Altra europa in ‘quota’ Rifondazione comunista, formazione quest’ultima oggi parte di Potere al Popolo. Il 4 marzo in Italia si voterà per ricomporre il Parlamento e formare un nuovo governo. Un appuntamento che nelle intenzioni degli aderenti al movimento dovrà essere il trampolino della rinascita della sinistra, “quella vera”, in Italia e in Europa. “Pensiamo che anche in Italia ci sia un bisogno di una proposta alternativa”, affermano in conferenza stampa.

Credo che quelle forze di sinistra che si presentano come alternative al Pd ma che poi hanno europarlamentari del gruppo socialista, che hanno sostenuto Gianni Pittella (il presidente dello stesso gruppo, ndr), e che sono costituite da chi tutt’ora è fautore di liberalizzazioni e privatizzazioni, non possano essere la proposta di alternativa in Italia”, afferma riferendosi a Liberi e Uguali. Nel grande gioco delle alleanze Forenza taglia fuori il Partito democratico in Italia e il Pse in europa. Azioni ‘di sinistra’ non se sono viste in questi anni. Lo dice criticando l’approvazione del Patto sul bilancio europeo e all’assenza di risposte per i cittadini. “Sul Fiscal Compact ci sono responsabilità nelle scelte della Commissione e nell’avallo della grande coalizione che pensavamo defunta ma, come vediamo in Germania, è sempre pronta a rinascere”. La sinistra non europea non è né il Pd italiano né l’Spd tedesco. E’ altro, e questo ‘altro’ è appunto Potere al Popolo, pronto al dialogo con tutte le formazioni alternative. “Questa volta c’è una voglia di relazione, con le esperienze di sinistra europea”. Sì a intese, ma non con Ppe, Pse e Alde insomma, il campo è quello della Gue.

Abbiamo scelto il nome Potere al Popolo perché riteniamo che vi sia contenuto tutto un programma”, spiega Carofalo. Un programma “costituito dal rimettere al centro le masse, dalla richiesta di un lavoro non precario ma stabile, dalla possibilità di curarsi, di vivere in un ambiente sicuro, che non venga piegato e messo sotto pressione in nome del profitto”. Nel concreto vuol dire tagli alla spesa delle Difesa per un riorientamento su scuola e sanità, lotta all’evasione fiscale e agli sprechi. “Non proponiamo nulla di nuovo, ma siamo tra i pochi a farlo, dice. L’Italia vive e convive con il peso di un debito pubblico troppo alto, significa che bisogna risparmiare prima ancora di spendere. Tutt’altro che un rebus, a giudizio della portavoce di Potere al Popolo. “Il problema non è dove prendere i soldi, ma di chi prenderli e come spenderli. Lesternalizzazione dei servizi non significa tagliare le spese”.

La parola d’ordine del cantiere aperto a sinistra è “stato sociale”, in questi anni “smantellato” dalla crisi, e da politiche nazionali che spesso sono il frutto di decisioni europee. Ecco allora la necessità di ripensare e riformare l’Europa. “Vogliamo combattere contro questi trattati europei che limitano il nostro potere decisionale”, sottolinea Carofolo. In primo luogo va dato più potere ai Parlamenti. Quello europeo, innanzitutto. “Ci troviamo di fronte a una mancanza di potere sulla proposta di iniziativa legislativa”, lamenta Forenza, decisa a rimettere mano all’impianto giuridico comune. “Siamo d’accordo sulla riforma dell’architettura dell’Ue, noi vorremmo cambiare radicalmente i trattati, ma la vicenda greca mostra che questa voglia non c’è”, da parte degli Stati europei. Potere al Popolo si presenta come forza capace di cambiamento consapevole e responsabile, a differenza di altri. Non la prende affatto alla larga Forenza. Al contrario. Attacca direttamente il Movimento 5 Stelle e il suo tentativo di “alternanza tra Farage e Verhofstadt”, leader ormai ex del partito euroscettico Ukip e fautore della Brexit il primo, leader dei liberali europei il secondo. I 5 Stelle provarono, senza successo, a passare dal gruppo europeo del primo a quello del secondo, ma si trovarono le porte sbarrate. I due gruppi hanno modi molto diversi di intendere l’Unione europea. Ecco, “chi ha questa confusione sull’Europa non penso possa candidarsi a governare l’Italia”. L’affondo al Parlamento europeo, guardando a quello italiano.

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