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E’ boom di morti sul lavoro nel nuovo “triangolo industriale” del Nordest

Dal 1 gennaio al 31 maggio di quest’anno i morti sul lavoro sono stati già 389, di questi 271 sono quelli registrati direttamente sui luoghi di lavoro, mentre 118 sono quelli in itinere.

Il maggior numero di vittime sul lavoro è stato registrato nel nuovo “triangolo industriale” evocato da Dario Di Vico sul Corriere della Sera del 15 giugno, ossia in Lombardia (39), Emilia Romagna (34) e Veneto (31). Quello di costruire e definirsi come il nuovo triangolo industriale che va a sostituire il vecchio (Genova-Torino-Milano), è stato il titolo e il centro dell’assemblea di unificazione della Confindustria di Padova e Treviso tenutasi recentemente.

A livello di città metropolitane invece è Roma ad avere il maggior numero di morti sul lavoro (19), seguita da Milano (15), Napoli e Torino (12), Bologna (9), Modena (8), Brescia e Treviso (7).

La storia di un eccidio che non racconta di una guerra ma purtroppo della quotidianità nei luoghi di lavoro nel nostro Paese. E’ una fotografia che nessuno vorrebbe vedere quella fornita ieri dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega di Mestre (sulla base dei dati INAIL), perché proietta l’immagine di un’emergenza che non conosce fine. Con una media di mortalità inquietante: 77 vittime al mese, considerando i morti in occasione di lavoro e in itinere.

La maggior parte delle vittime rilevate in occasione di lavoro aveva un’età compresa tra i 55 e i 64 anni, ossia tutti lavoratori e lavoratrici anziani, alle soglie della pensione o che avrebbero già dovuto essere in pensione. I lavoratori stranieri deceduti sul lavoro sono stati 45 pari al 16,6% del totale.  Le donne lavoratrici che hanno perso la vita nei primi cinque mesi del 2018 sono state 19.

Ed è proprio la Lombardia ad indossare la maglia nera con il più elevato numero di vittime in occasione di lavoro (39 decessi); seguono: l’Emilia Romagna (34), il Veneto (31), il Piemonte (24), la Campania (22), il Lazio (20), la Toscana (16), il Friuli (13), Calabria e Sicilia (11), Basilicata e Liguria (8), Sardegna e Puglia (7), Marche (6), Abruzzo (5), Umbria (4), Molise (3), Trentino Alto Adige (2).

I settori in cui si contano il maggior numero di vittime in occasione di lavoro sono quelli delle Costruzioni (con 43 decessi), quello delle Attività Manifatturiere che, come il settore Trasporto e Magazzinaggio, fa rilevare 37 morti. Nel settore Commercio e Riparazione di autoveicoli e motocicli sono stati rilevati 17 morti sul lavoro.

 

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