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Il business comanda, polizia e fascisti eseguono

Una segnalazione che sembra come tante, ma invece coglie perfettamente l’intreccio fascio-mafioso tra potere-polizia-fascisti e politiche a favore “della proprietà”.

un agente della Digos a un compagno – un ex di Lotta Continua – sgombrato senza preavviso da una casa che occupava da decenni in un quartiere della periferia di Milano, con un’operazione repressiva che ha messo in campo quasi un centinaio di militari, consiglia di rivolgersi alla vicina sede dei fascisti di Forza Nuova, perché loro “aiutano italiani come lui in difficoltà”… 

Creare la povertà e il bisogno, o aggravare le “difficoltà”, e contemporaneamente fornire indicazioni su chi possa fare “consulenza” su base razzista.

La polizia italiana è sempre stata fascista (del resto a dirigere le scuole di polizia, nel dopoguerra, fu messo Guido Leto, ex fondatore e capo assoluto dell’Ovra, il servizio segreto interno del fascismo; uno che avrebbe meritato cento volte la fucilazione alla schiena), ma con l’arrivo di un governo fascista, e di un ministro dell’interno “adeguato”, ora il cerchio sembra chiudersi.

Qulle piccole formazioni di fascisti nostalgici stipendiati (Forza Nuova e Casapound) tornano addirittura utili come elementi di finta “sussidiarietà”, quasi fossero un pio albergo tribulzio del terzo millennio…

Un ciclo completo: per garantire la speculazione e il profitto si demolisce il welfare e l’edilizia popolare, si sgomberano le occupazioni, si creano più “bisognosi” grazie all’uso abnorme della polizia. E si usa quest’ultima come “sportello informativo” che indirizza i disperati verso la manovalanza fascista.

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