Le forze dell’ordine hanno seguito e sorvegliato a distanza per tutta la notte il pullman con cui dalla Valle di Susa un gruppo di attivisti No Tav si è diretto a Roma, per prendere parte alle manifestazioni previste nella Capitale. Vetture della polizia stradale sono state notate in più occasioni durante il tragitto lungo l’autostrada. L’inizio del viaggio, a Bussoleno, era stato monitorato da un’autocivetta.
Le agenzie riprendono questo comunicato dell’ufficio stampa della polizia e lo girano senza pensarci un attimo. Se avessero ancora in testa un paio delle regole deontologiche del buon giornalista – non tutte: soltanto un paio – si sarebbero poste la domanda: ma tutto ‘sto cavolo di “allarme nazionale” per la calata dei “barbari valsusini” e poi ci ritroviamo a parlare di un solo pullman (60 persone, non tutte giovanissime…) che viene tranquillamente e pubblicamente affittato, viaggia attraverso l’Italia con le bandiere No Tav al vento e infine arriva a Roma per metterla a ferro e fuoco?
Diciamo la verità, colleghi: ma non vi sembra che questa “notizia” dimostri che il solo terrorista in campo in questo momento sieda al Viminale?
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