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Omicidi sul lavoro, incontro al Ministero dopo la manifestazione di ieri

Con un presidio combattivo e partecipato, Roma ha risposto alla barbarie dell’omicidio sul lavoro di Satnam Singh avvenuto a Latina e del diciottenne Pierpaolo Bodini a Lodi. Oltre 100 persone hanno portato una rabbia consapevole e precise richieste, sotto le finestre del Ministro Calderone, nel pomeriggio di venerdì 21.  Studenti di OSA e Cambiare Rotta, che hanno lanciato l’appello subito raccolto dall’ USB, dal CEING (Centro Iniziativa Giuridica Abd-El-Salam), da Potere al Popolo, ma anche tante e tanti che hanno sentito l’importanza di esserci.

La delegazione che è stata ricevuta dal gabinetto del Ministro Calderone ha ribadito come queste morti siano il frutto di una struttura produttiva che si alimenta con la precarietà, con le leggi contro i lavoratori migranti, con il sistema degli appalti e subappalti, tanto nel pubblico che nel privato, nelle piccole imprese e nelle filiere delle grandi aziende, non ultima la filiera dell’agroindustria.

In questo sistema, la forza padronale impone il suo modello, forte di contratti e normative, uno fra tutti il contratto multiservizi, il sistema delle cooperative, ma anche e soprattutto il lavoro nero, che mettono sotto ricatto i lavoratori.

La delegazione ha quindi ribadito la richiesta che il governo torni sui suoi passi rispetto al sistema degli appalti, alla legge Biagi, che insieme all’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sui posti di lavoro, si introduca una legislazione di urgenza così che attraverso l’art.28 le RSU e RLS possano immediatamente tutelare i lavoratori. Il sistema ispettivo e di prevenzione deve essere ulteriormente incrementato, rafforzato e messo nelle condizioni di coordinarsi.

La delegazione ha messo al centro il tema della vita e del lavoro dei migranti, braccianti, facchini, badanti e operai, vite e lavoro che necessitano di piene tutele: basta guerre ai migranti bisogna smantellare la Bossi Fini e il Decreto Cutro, l’omicidio di Satnam Singh non è una casualità ma il frutto di questo contesto. 

Il presidio si è concluso dando appuntamento il 25 giugno a Latina insieme ai braccianti, alla comunità indiana per ricordare Satnam in una giornata di lotta contro il razzismo e lo sfruttamento dei lavoratori.

Martedi a Latina saremo al fianco dei lavoratori indiani e al fianco di tutti i lavoratori italiani, migranti, giovani, regolari e irregolari che tutti i giorni sacrificano la propria vita, la propria salute, la propria dignità per padroni senza scrupoli che per il profitto violano qualsiasi rispetto delle regole e delle leggi.

La strage quotidiana che avviene nel nostro paese è ormai l’indicatore di un sistema economico e sociale che non funziona e che sta condannando la maggioranza della popolazione ad un graduale costante e irreversibile impoverimento, con aumento dei rischi per la salute e per la sicurezza sociale.

È ora che la classe lavoratrice in tutta la sua complessità faccia fronte comune per tenere alta la dignità del lavoro.

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