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Tira forte il vento del Sahel. A Napoli il Grand Meeting De Soutien À l’AES

Palco montato in mezzo a Piazza Garibaldi per la manifestazione-spettacolo organizzata da Le mouvement patriotique de la diaspora de l’AES. Una vera festa popolare per gli africani di Mali, Niger e Burkina Faso, ovvero i paesi in rivolta contro il neocolonialismo francese.

Tre colpi di stato avvenuti nel tripudio delle piazze e con il sostegno popolare. E le truppe francesi di ritorno a casa. Sembrerebbe una contraddizione in termini, ma colpi di stato militari hanno generato governi più democratici dei governi scaturiti dalle cosiddette ‘libere elezioni’.

Governi corrotti, incapaci di risolvere i problemi economico-sociali e completamente venduti agli interessi delle corporations occidentali. E, cosa non da poco, non in grado di garantire sicurezza ai cittadini dal brutale terrorismo dell’Isis, fortemente presente nel Sahel dove controlla intere porzioni di territorio.

Assimi Goita, Ibrahim Traoré e Abdourahamane Thani, sono loro i protagonisti oggi, i presidenti di Mali, Burkina Faso e Niger i cui volti campeggiano sulle maglie dei partecipanti, sui manifesti.

Coloro che hanno condotto i loro paesi fuori dall’ECOWAS, l’organizzazione economica dei paesi dell’Africa occidentale, accusata di non fare gli interessi dei paesi africani ma dei paesi occidentali. Un terremoto.

Tanti i giovani, tante anche le famiglie, i bambini. Arrivano anche da fuori città e da fuori regione. Molti dall’Emilia. Per sostenere, anche da così lontano, l’AES, l’Alleanza dei paesi del Sahel che sta incendiando le coscienze poiché pratica anticolonialismo ed antimperialismo.

Il più osannato è ovviamente Traoré, il giovane presidente del Burkina Faso, che intende muoversi nel solco di Thomas Sankara. Egli ha tra i suoi consulenti un professore marxista, che non lesina nei suoi discorsi evocazioni socialiste.

Nell’anfiteatro si succedono interventi al microfono e musica, si balla e si cantano slogan contro la Francia, contro l’imperialismo, si sentono orgoglio e speranza. Si respira forte l’entusiasmo dei giovani, del processo messosi in moto nei loro paesi d’origine.

Sul palco sfilano centinaia di persone, chi ad incendiare la folla con duri discorsi politici, chi con un pezzo rap che non ha nulla da invidiare. Una festa politica, insomma.

Parla anche un professore napoletano che tenta un’ardita comparazione tra Risorgimento italiano e AES, ma applausi per tutti. Prendono la parola anche esponenti diplomatici dei paesi del Sahel, che esortano a sostenere in ogni modo i governi dell’AES.

Tra i più applauditi Saverio, il compagno dell’ex Opg, conosciutissimo nelle comunità di immigrati africani, per il suo impegno tramite il movimento Migranti e Rifugiati di Napoli. In perfetto francese si scaglia contro l’imperialismo occidentale, chiama in causa l’Italia e auspica libertà e indipendenza totale dei paesi africani.

Una giornata davvero particolare, un pezzo di Sahel su territorio napoletano. Voglia di rivalsa e orgoglio patriottico di una patria così lontana ma mai così vicina, una organizzazione politicamente impeccabile e soprattutto tanti contenuti forti.

Sarà bene seguire prossimamente le evoluzioni di queste comunità di immigrati che si organizzano su base politica. Che vivono nei nostri territori ma di cui spesso ignoriamo le dinamiche di aggregazione.

Come sarà bene seguire ciò che accadrà prossimamente nel Sahel. Tra minacce esterne (l’imperialismo occidentale) e quelle interne (Isis e terrorismo islamico) il percorso dell’AES non sarà privo di ostacoli.

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