La Camera dei Deputati, in data 27 luglio 2016, ha istituito una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e del degrado delle città italiane e delle loro periferie. Una decisione interessante. Lo è diventata ancora più – suscitando legittime inquietudini – quando è stato scoperto che il vicepresidente della Commissione, l'ex assessore comunale di Roma Morassut (Pd), ha invitato ad "audire" i rappresentanti di alcuni comitati di abitanti (inquilini e proprietari) delle case dei famigerati Piani di Zona diffusisi come funghi alla periferia di Roma grazie alle agevolazioni pubbliche della Legge 167 ma con profitti tutti privati.
Su questa vicenda – ormai finita anche nella mani della magistratura oltre che oggetto di numerose proteste e inchieste televisive – l'ex assessore Morassut ha qualche responsabilità. Lo scrive nero su bianco e con dovizia di particolari il coordinatore nazionale dell'Asia-Usb – da anni impegnata nella denuncia della truffa dei Piani di Zona – nella lettera diretta al Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta, che pubblichiamo qui a seguito:
Egregio Presidente,
con la presente, il sottoscritto Angelo FASCETTI, in qualità di rappresentante del Sindacato ASIA USB, intende rappresentaLe quanto segue.
Premesso che si è venuti a conoscenza che in data 27 luglio 2016 con delibera della Camera dei deputati è stata istituita Codesta commissioni con le funzioni di inchiesta sullo stato della sicurezza e del degrado delle città italiane e delle loro periferie.
Successivamente come appreso da un comunicato apparso sulla pagina Facebook del Vicepresidente Morassut, si informava che la commissione di cui faceva parte lo stesso onorevole si sarebbe occupata di “di audire i comitati dei cittadini, le autorità giudiziarie e i rappresentanti istituzionali di Roma Capitale sulla vicenda dei Piani di Zona e delle ipotizzate truffe perpetrate da imprese e responsabili amministrativi a danno di numerose famiglie romane”.
Che in data odierna, infatti, sono stati sentiti solo una minima parte dei numerosi rappresentanti dei comitati e associazioni degli abitanti dei Piani di Zona di Roma in relazione alle vicende che sono state già oggetto di denunce dinanzi alla Procura della Repubblica di Roma.
Prima di entrare nel merito, giova far rilevare che questa Associazione è stata la prima ad aver denunciato la vicenda delle irregolarità dei piani di zona, denuncia che ha portato al primo sequestro disposto dalla Procura di Roma nell’anno 2012. La vicenda giudiziaria riguardava il piano di zona di Spinaceto ed il Consorzio Vesta. La magistratura ha sottoposto a sequestro 326 appartamenti oltre il blocco di 9 milioni di euro tra immobili, depositi, titoli e conti correnti a 4 consiglieri di amministrazione del consorzio e di una delle cooperative associate.
Moltissime delle successive denunce pendenti sono state presentate o da Asia Usb direttamente o da inquilini assistiti da Asia Usb attraverso l’avv. Vincenzo Perticaro, esposti che hanno portato pochi giorni orsono persino all’ultimo sequestro operato sempre dalla magistratura che ha toccato 76 immobili nel piano di Zona di Monte Stallonara a Roma.
Tale piano di zona è stato deliberato con deliberazione del Consiglio comunale n. 141 del 17 luglio 2003 che ha adottato la XXII variante integrativa sostitutiva del II PEEP di cui alla legge 167/62. Proprio il consiglio Comunale di Roma ha adottato la modifica al piano di zona B50 Monte Stallonara con la deliberazione n. 291/2005 che successivamente anche la giunta regionale Lazio ha approvato con la deliberazione n. 890 del 2007.
Ebbene, componente di Codesta commissione con la funzione di Vice presidente è proprio l’on.le Roberto Morassout.
Sul punto, appare opportuno ricordare che l’On.le Morassut, prima di ricoprire l’incarico parlamentare, abbia esercitato il proprio mandato politico in qualità di Assessore all’ Urbanistica – Politiche della Programmazione e Pianificazione del territorio per il Comune di Roma Capitale.
Ed infatti, dal 2001 al 2008, ha ricoperto l’incarico di Assessore con delega alle Politiche della Programmazione e Pianificazione del Territorio, occupandosi – per la sua carica- direttamente o indirettamente di tutte quelle questioni afferenti o riguardanti i Piani di Zona, che sono e saranno oggetto dell’inchiesta di codesta Commissione parlamentare.
Quanto sopra è dimostrato da ulteriori atti che sono stati deliberati dal Consiglio comunale capitolino nel periodo in cui lo stesso Morassut era assessore Assessore all’Urbanistica.
Solo per citarne alcune si rammentano le deliberazioni del Consiglio comunale n. 10 del 10-11 novembre 2001, n. 33 del 19-20 marzo 2003, n. 173 del 2005 e n. 64 del 21-22 marzo 2006, nonché, da ultimo, quella di approvazione del Nuovo Piano Regolatore Generale di Roma Capitale dello scorso 12 febbraio 2008 n. 12.
Al di là di un coinvolgimento o meno dell’On.le Murassut nelle vicende dei Piani di Zona romani, che non è compito di questa Associazione stabilire o accertare, è sicuramente opportuno sollevare la posizione alquanto inopportuna dello stesso che oggi si trova a ricoprire l’incarico di vice – presidente di una commissione che avrebbe il fine di valutare ed accertare anche profili di illeceità del lavoro svolto dalle giunte di cui lo stesso politico ha fatto parte.
Alla luce di ciò, appare evidente, l’incompatibilità dello stesso Vicepresidente Morassut per palese conflitto di interesse giacché le attività di codesta Commissione riguarderanno questioni relative ai Piani di Zona delle Amministrazioni comunali capitoline, di cui lo stesso è stato una delle figura di massima espressione.
Pertanto, si chiede a Codesta Commissione in relazione a voler valutare le opportune iniziative per porre rimedio a quanto esposto.
Sicuro di aver chiarito la posizione dell’associazione dal sottoscritto rappresentata nel rimanere a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito, Vi invio i miei più cordiali saluti.
Con alta considerazione.
Roma 31 gennaio 2017
Angelo Fascetti
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