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A Roma c’è una nuova “acampada”

Oggi a Largo Giovanni da Verrazzano (zona circonvallazione Ostiense) è nato il borghetto “Gualtieri”, per le case, le residenze, la dignità.

Dentro queste tende si trovano tutte quelle persone che avrebbero assoluto bisogno dell’attuazione immediata del Piano Strategico per l’Abitare (approvato ormai quasi un anno fa) e della corretta applicazione della delibera Gualtieri sulle residenze in deroga all’articolo 5 del Piano Casa Renzi-Lupi per vedere finalmente affrontata in termini strutturali (e non emergenziali) la propria situazione di precarietà abitativa:

– persone sfrattate e/o sotto sfratto per cui il passaggio da casa a casa è niente meno che un miraggio (disapplicando anche le quote di riserve per le cosiddette fragilità) peretti chi (che sia studente o residente di lungo periodo) rischia di esserlo presto a causa della insostenibile speculazione sul mercato delle locazioni private, ulteriormente “gonfiata” dalla corsa ad aumentare gli affitti brevi in vista del Giubileo 2025;

– persone che vivono nelle tante occupazioni cielo-terra romane, e per cui la possibilità di una soluzione dignitosa, e l’attuazione di progetti di recupero a consumo di suolo zero, sembra sempre legata a logiche di ordine pubblico piuttosto che alla garanzia del diritto all’abitare; 

– le persone che nel corso dell’ultimo anno hanno segnalato per ben due volte il vergognoso stato di abbandono dell’edificio pubblico Sibilla Aleramo, ricevendo come unica risposta lo sgombero e la restituzione dello stabile al proprio stato di incuria e disuso; 

– l’inquilinato di case popolari, Piani di Zona, alloggi degli enti che ogni giorno convive con problematiche di mancata manutenzione e pochi servizi a fronte di pretese economiche crescenti, e per giunta con lo stigma sociale appiccicato alle case popolari e con l’idea sostanzialmente coloniale di rigenerazione urbana che ne consegue; 

– le persone che non riescono ad ottenere una residenza in deroga all’articolo 5 del 2014 a causa della mancata applicazione della direttiva Gualtieri, o che peggio ancora se la stanno vedendo revocare a causa dei cavilli burocratici che inficiano l’efficacia della direttiva stessa, o ritorcere contro come strumento per denunciare (e sgomberare) chi la richiede.

Dal momento in cui il Piano Strategico è stato approvato, sosteniamo la necessità, da parte della amministrazione comunale, di agire con il coraggio e la determinazione che servono per dare tempestivamente seguito alle norme che essa stessa scrive. Sul fronte delle residenze, poi, è tempo che le amministrazioni chiedano alle forze nazionali e al governo di abolire definitivamente l’articolo 5 confezionato da Renzi e Lupi, e che ormai da un decennio causa enorme sofferenza e disagio sociale a decine di migliaia di persone.

Questi sforzi, a nostro avviso, sono ancora più urgenti di fronte di un governo nazionale totalmente disinteressato a investire anche la benché minima risorsa per affrontare la precarietà abitativa, e una amministrazione regionale che fatica ad aprire il confronto necessario. Di fronte alla lentezza con cui si procede, non possiamo che unire quindi le nostre tende a quelle che stanno proliferando in tutta Italia davanti al luogo per noi sede degli strumenti necessari per fare finalmente camminare il Piano Strategico per l’Abitare e il superamento delle storture della residenza.

Invitiamo infine chi può e si trova a Roma a raggiungerci a Piazza Giovanni da Verrazzano per portare solidarietà, costruire insieme i prossimi passaggi ed impedire eventuali manovre scomposte da parte di chi gestisce l’ordine pubblico in questa città.  

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