I lavoratori e le lavoratrici scioperano e il padrone li ricambia con dei provvedimenti disciplinari, sembra una notizia di altri tempi, invece è di questi giorni. All’Electrolux di Solaro l’azienda ha contestato a 26 lavoratrici e lavoratori l’adesione allo sciopero dell’8 marzo promosso dal movimento internazionale Non Una di Meno, che ha avuto il merito di riportare questa giornata al suo significato più vero e legittimo.
Non sappiamo ancora l’entità del provvedimento, che illecitamente l’azienda ha inflitto o intende infliggere agli scioperanti. Sappiamo però che si tratta di una provocazione grave, che fuori da qualsiasi base giuridica attacca il diritto di sciopero. Tanto per la cronaca lo sciopero dell’otto marzo era stato comunicato a tutte le associazioni imprenditoriali, Confindustria, Federmeccanica e Assolombarda comprese. La proclamazione è stata inviata da USB e siamo sicuri che le altre organizzazioni di base e conflittuali abbiamo fatto altrettanto.
E’ stato uno sciopero riuscito, ma non certo semplice da costruire, molte lavoratrici e lavoratori che hanno partecipato alla costruzione dello sciopero se ne sono resi conto dalle risposte delle Direzioni Aziendali, ma anche dall’atteggiamento di molti quadri sindacali di CGIL, CISL e UIL, organizzazioni che non hanno aderito e che in molti posti di lavoro hanno remato contro.
Perché tanta ottusa arroganza da parte dell’Electrolux? Forse perché quella straordinaria giornata di lotta, che ha visto forti adesioni in po’ in tutti i settori di lavoro, per la proprietà di Electrolux, è stata particolarmente amara. Le cronache del sole 24 ore, raccontano di scioperi particolarmente riusciti negli stabilimenti del colosso degli elettrodomestici; in particolare nello stabilimento di Susegana dove le operaie sono circa la metà, l’adesione ha raggiunto punte dell’80%, bloccando di fatto la produzione.
Se le lavoratrici e i lavoratori hanno aderito allo sciopero, è perché quotidianamente si scontrano con la discriminazione che colpisce le donne nei posti di lavoro e nella quotidianità delle relazioni sociali, fino alla brutalità dello stupro e della violenza.
Dopo tante parole spese contro lo sciopero; che secondo le esigenze è definito un arnese superato o “un’arma” da limitare ulteriormente, in quest’otto marzo semmai ce ne fosse bisogno, lo sciopero riconferma la dignità e la forza di strumento di emancipazione, facendo incazzare i datori di lavoro e allora … giù le mani dal diritto di sciopero, giù le mani dal movimento delle donne
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Solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori Electrolux
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L’Electrolux deve ritirare i provvedimenti disciplinari
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