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Sciopero della fame dei prigionieri palestinesi al 25° giorno. Fiaccolata a Roma, sit in a Napoli

 Lo sciopero della fame del prigionieri politici palestinesi, iniziato il 17 aprile per richiedere il rispetto dei più elementari diritti  il cui rispetto  la IV Convenzione di Ginevra impone alle “potenze occupanti”, è giunto al 25.mo giorno senza che il Governo Israeliano abbia preso in considerazione le richieste di chi sta compromettendo la propria salute,  con rischio a lungo andare della vita, per rivendicare "dignità e giustizia".
De Magistris palestinaPer impedire i  temuti  infausti esiti del prolungarsi dello sciopero, il Governo israeliano vuole ricorrere all’alimentazione forzata e non desiste nemmeno di fronte alla posizione  delle organizzazioni dei medici, sia  israeliane – Medici per i Diritti Umani​ di​ Israel​e​ (PHRI),L'IMA –  sia internazionali – Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC),  Associazione Medica Mondiale (WMA) – concordi nel considerare e condannare l’alimentazione forzata come una tortura. Lo afferma con chiarezza l’IMA nelle sue Linee Guida: "l'alimentazione forzata è equivalente alla tortura e ogni medico ha il diritto di rifiutare di alimentare chi è in sciopero della fame contro la sua  volontà".
Secondo quanto riferito il 4 maggio scorso  dal canale 2 della televisione israeliana,  il Servizio carcerario israeliano(IPS) starebbe  prendendo in considerazione di ​far venire medici​ dall'estero per imporre l’ alimentazione forzata  ​ai prigionieri palestinesi.
Inspiegabile appare quindi  l’inerzia del Governo Italiano che per altro, avendo il nostro  Stato   sottoscritto la IV Convenzione di Ginevra, ha  l’obbligo non solo di rispettarne il dettato, ma anche di <farlo rispettare> dagli altri Stati contraenti, quale Israele è.  Palestinian hunger strike
Invitiamo per tanto le forze politiche presenti in Parlamento a chiedere al Governo di   intraprendere  immediatamente un’ intensa azione diplomatica nei confronti del Governo Israeliano perché risponda positivamente alle giuste richieste dei prigionieri in sciopero.
La violazione dei diritti umani da parte di uno Stato, l’israeliano, che mena vanto di essere l’unica democrazia del Medio Oriente  è inaccettabile e compromette seriamente la possibilità di riportare la pace nell’area.
Il coordinamento a sostegno dei prigionieri politici palestinese in sciopero della fame.
Questa sera a Roma ci sarà una fiaccolata di solidarietà con i prigionieri palestinesi in sciopero della fame. Partenza alle ore 20.00 dal Colosseo, arrivo all'ambasciata della Palestina, viale Giotto.
Ieri a Napoli in piazza del Municipio si è tenuto un presidio di solidarietà che ha visto la partecipazione anche del sindaco De Magistris, mentre un bandierone palestinese è stato calato dalle finestre dell'università.
 
Le foto sotto sono di Patrizia Cortellessa
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