L’unico motivo per interessarsi a queste elezioni, ci tocca ribadirlo, è la presenza di Potere al Popolo. Per il resto, tutto scorre nella noia più scontata.
Sappiamo tutti che, da lunedì, cominceranno le grandi manovre per formare un “governo del presidente”, con (quasi) tutti dentro. Pilastri centrali Berlusconi e Renzi, Forza Italia e Pd; poi, visto che certamente non avranno la maggioranza dei parlamentari, imbarcheranno alcuni o tutti gli alleati. Per il Pd non c’è problema, tranne quello della soglia di sbarramento che appare insuperabile per tutti i tre i cespuglietti che si porta dietro (Bonino compresa, ipervalutata sui media ma invisa a tutti nelle strade).
Più problematica la situazione del Caimano, che rischia di non potersi portar dietro i due alleati più grossi (Salvini e Meloni), che ottengono un po’ di consensi solo grazie a una “differenza” più gridata che reale.
C’è insomma la necessità di imbarcare anche qualcun altro per fare il 50%+1. Vero è che Berlusca ha già aperto le porte agli eventuali eletti nei Cinque Stelle messi fuori prima del voto ma ormai inseriti nelle liste (al massimo 4-5 di loro potranno arrivare a Montecitorio).
Potrebbero non bastare. E allora che si fa? Ecco Liberi e Uguali, lato Piero Grasso, pronto a salire sul carrozzone con quelli contro cui quotidianamente spara (si fa per dire) un po’ di critiche moralistiche. “Se ci dovesse essere questo scopo, se il presidente Mattarella ce lo chiedesse, noi saremmo assolutamente disponibili”.
Vero è che Laura Boldrini dice per ora il contrario, ma fate chiudere le urne (dove LeU rischia una sorpresa negativa piuttosto grossa, altro che “due cifre”!) e poi vedrete quanti saranno quelli a storcere ancora il naso.
Per giustificare la disponibilità “assoluta” a quella soluzione orribile, l’inascoltabile Grasso ha provato a condire il piatto con qualche spruzzata di finto sinistrismo. Quindi un colpetto ai grillini («Su alcuni temi sono incompatibili con i valori, le idee e i principi di sinistra, come Europa, immigrazione e diritti civili. Quindi sono incompatibili con Liberi e Uguali, perché noi siamo la sinistra»), uno sguardo al futuro più prossimo («Leu nasce dall’unione di Si, Mdp e Possibile ma abbiamo un progetto comune che non è finalizzato alle elezioni ma è molto più ambizioso») e una bel atteggiarsi a “responsabili” (come Razzi e Scilipoti, insomma).
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Un atteggiamento così sguaiato che non è nemmeno criticabile seriamente…
Meglio riderci sopra, allora, come ha fatto ieri sera Viola Carofalo, “capo politico” di PalP (non candidata per scelta): “Voglio ringraziare ufficialmente Piero Grasso per il sostegno che sta dando a Potere al Popolo! Dopo aver dichiarato che è sbagliato cancellare la Fornero e aver detto che è in sintonia con Minniti, oggi si è dichiarato disponibile a un governo di scopo con Renzi e Berlusconi. Il leader del PD 2 mette una pietra tombale sul’ipotesi che un voto a LeU sia un voto di opposizione e di alternativa ai governi di questi anni. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: di fronte a noi c’è un monoblocco che va da Salvini a Grasso, pronti a governare insieme, magari anche col sostegno di Di Stefano. Dall’altra parte invece c’è chi non è disposto a nessun compromesso con coloro che hanno portato il paese allo stato misero in cui si trova. Crediamo che a questo punto non ci siano dubbi sul fatto che il 4 Marzo il vero voto utile sia quello dato a Potere al Popolo!“
Amen.
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