Negli scorsi giorni, dopo la spettacolare doppietta alla Serbia, sono circolate molto alcune dichiarazioni molto belle dell’attaccante brasiliano Richarlison risalenti a un’intervista del 2020 a O Globo: “È un diritto fondamentale avere cibo in tavola, assistenza sanitaria, istruzione e alloggio. Sono favorevole a un minimo di dignità e uguaglianza per tutti i brasiliani che non hanno avuto la mia stessa fortuna“.
Non molti sanno, però, che la punta del Tottenham è una persona che si è spesso spesa su tematiche sociali, negli ultimi anni.
Nello stesso anno, aveva denunciato i problemi del razzismo in Brasile e delle violenze della polizia, paragonando il caso dell’omicidio del giovane João Pedro con quello di George Floyd. “Il razzismo è qualcosa a cui chi viene da una favela è abituato. Le persone che protestano nelle strade negli USA fanno bene a chiedere giustizia. se fossi là, lo farei anch’io“.
E di nuovo di razzismo ha dovuto parlare un paio di mesi fa quando, durante un’amichevole contro la Tunisia a Parigi, qualcuno dagli spalti gli ha tirato una banana.
Durante i primi mesi della pandemia del Covid-19 si è fatto promotore della campagna di vaccinazioni, invitando a sostenere il lavoro di medici e ricercatori, e a non credere alle fake news e alle teorie del complotto.
Di nuovo, nel gennaio 2021 è intervenuto per sensibilizzare la popolazione brasiliana sul problema della città di Manaus, dov’era in corso una grave crisi sanitaria dovuta all’esaurimento delle scorte di ossigeno negli ospedali.
Nel 2020 si è schierato dalla parte della popolazione di Amapá, rimasta senza elettricità per oltre due settimane, e nello stesso anno prese posizione contro la violenza sulle donne, intervendo a proposito di un caso che stava facendo molto discutere in Brasile: “La violenza sulle donne è abominevole. Non importa chi la commette o perché. Non c’è motivo al mondo che possa giustificarla“.
Richarlison ha poi dimostrato interesse anche per la causa ambientalista e animalista. Lo scorso giugno, è stato il primo calciatore a a chiedere pubblicamente verità e giustizia per Dom Phillips e Bruno Pereira, il giornalista e l’indigenista, entrambi attivisti ambientalisti, scomparsi e poi ritrovati assassinati in Amazzonia, dove stavano conducendo un’inchiesta.
Prima di partire per i Mondiali, l’attaccante ha anche adottato un giaguaro nel Parco Nazionale del Pantanal, nel Mato Grosso.
Nella stessa intervista da cui è partito questo post, Richarlison spiegava di sentire il bisogno di parlare di temi così importanti perché proviene da una zona in cui “la gente non ha voce“: “Ho letto in un articolo – aggiungeva – che il 75% della popolazione povera in Brasile è nera, e che anche il 76% delle persone uccise ogni anno sono nere. Coincidenza? Non devi essere un re della matematica per realizzare l’ovvietà“.
* da Facebook
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