Odradek non è più sostenibile, né economicamente e né umanamente
Il 6 gennaio, dopo 25 anni, Odradek la Libreria chiuderà l’attività. Quest’anno è stato il tracollo, con incassi giornalieri sotto i 300 euro.
I numeri di questo 2022 sono implacabili: 9000 euro di incassi mensili in Libreria equivalgono a 2700 euro di guadagni (il 30% di media è il guadagno sui libri). Con 2000 euro di affitto non rimane nulla. In agosto abbiamo incassato 4000 euro contro i 6500 dell’anno precedente, a settembre incassiamo 6500 euro contro i 10700 del 2021.
Tutti i mesi registriamo un calo del fatturato di 2000 euro. E siamo stati anche aiutati. Le istituzioni nazionali con i contributi alle Biblioteche per l’acquisto nelle librerie indipendenti, la Regione Lazio con i bonus per progetti culturali a decine di librerie, più il sostegno di privati cittadini che ci hanno permesso di pagare ricevute bancarie di 10.000 euro nel mese di agosto, questi contributi non sono stati sufficienti a invertire la tendenza.
Sempre meno lettori entrano in Libreria. Muoiono anziani e accaniti lettori e non c’è il ricambio. Le nuove generazioni non vivono più nella “civiltà della carta”.
Il processo irreversibile di digitalizzazione impone a tutti un ripensamento sulle forme di accesso alla conoscenza e ai saperi che una volta venivano trasmessi esclusivamente su carta. Il libro non scomparirà, ma non è più l’unico strumento di alfabetizzazione.
Lo sviluppo delle reti rende sempre più complicata la costruzione di progetti economici sostenibili intorno al Libro. Le forme della lettura cambiano velocemente e con loro anche i costumi e gli atteggiamenti nella vita quotidiana.
Le edicole, per esempio, sono diventate purtroppo una entità democratica ed economica sempre più marginale nella vita di tutti i giorni (i quotidiani si acquistano sempre di meno). Poi c’è tutta una situazione economica sociale che ci preoccupa. E dunque dobbiamo evitare di rimanere incastrati nei debiti.
Abbiamo rinunciato a tante cose in questi 25 anni di attività. Ci siamo testardamente autosfruttati perché abbiamo creduto che bisognasse contribuire alla costruzione di una città diversa, soprattutto nei Rioni antichi di Roma. Ma ora è il momento di dar retta ai numeri che sono implacabili. Abbandoniamo il campo con il cuore in mano.
Ringraziamo tutti quelli che ci hanno voluto bene. Ma dobbiamo dare retta ai numeri.
Dal 27 dicembre al 6 gennaio svendita totale (gli sconti che praticheremo saranno conformi ai dettati normativi dell’importante Legge 13 febbraio 2020, n. 15, recante “Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura”).
Grazie a tutti quelli che in questi anni hanno permesso a Odradek di vivere.
Buon 2023!!!
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
marco
da libraio dico che sarebbe ora di cominciare anche a diffondere l’idea che le librerie indipendenti e di prossimità è meglio sostenerle quando esistono invece di commemorarle quando chiudono.
Grazie al cielo, anche a latere di un annus horribilis come quello che si è appena chiuso posso mettere nel novero delle cose buone l’aver mantenuto e consolidato il mio nucleo di giovani lettori.
Sono davvero la gioia delle mie giornate in libreria, seppur per ovvie ragioni, hanno una capacità di spesa ed acquisto ridotta rispetto ad altre fasce di età.
I grandi assenti sono i miei coetanei nella fascia 30-40.
Ma al di la di questo, troppo spesso entrano in negozio persone convinte che i librai campino d’aria.
Sarebbe ora di prendere coscienza che il consiglio, la competenza, la ricerca di un libraio sono il frutto di una professionalità formatasi in anni di passione, sacrifico, studio e amore per il sapere e che come tale andrebbe pagata.
Invece non conto più i casi di gente che mi entra in negozio, tenendomi impegnato anche a lungo per un consiglio, una ricerca su una particolare edizione (sono una libreria antiquaria) e poi magari due giorni dopo con un sorriso (spero) inconsapevole ti ringrazia e ti dice di aver comprato il medesimo volume su amazon, magari per due miserbili euro in meno (subito mangiati dalle spese di spedizione)
Pasquale
Una libreria che chiude sono neuroni che muoiono. Qualcuno una volta ebbe a dire, con la cultura non si mangia. Stanno facendo di tutto per disinvestire e disincentivare l’agitazione culturale. Al potere interessano solo gli affari.
matteo
Guardatevi intorno: ormai solo bar e ristoranti, ed una nuova generazione di paninari peggiore forse persino di quella degli anni ’80.
L’Italia degli ultimi 40 anni è stato un laboratorio dove si è scientemente presa a picconate la cultura (per farla finita una volta per tutte con l’ “anomalia” marxista del dopoguerra) fino a creare un deserto.