Destabilizzazione e guerra in Medio Oriente, tra declino Usa e ambizioni del polo arabo-islamico. L’eccezionalità del caso di Kobane, stretta in un abbraccio mortale
Dibattito con Marco Santopadre, Contropiano.org
e Lorenzo Trapani, inviato di ritorno da Suruç per Noi Restiamo
Organizzano: – Rete Dei Comunisti Bologna –
– Campagna Noi Restiamo Bologna –
Bologna, Mercoledì 4 febbraio alle ore 20.30
Via Zamboni 38, aula I
Qui di seguito, un estratto da uno degli ultimi editoriali del sito della Rete dei Comunisti
“Quanto sta accadendo in questi giorni e accadrà nei prossimi mesi non solo in Francia ma in tutta Europa – ci riferiamo alle conseguenze che i fatti di Parigi avranno sulla dinamica dell’unificazione continentale – non può essere considerato di natura passeggera o contingente, ma a nostro modo di vedere rappresenta un volano per un ulteriore balzo in avanti di un processo di unificazione e proiezione imperialista che con tutti i suoi ritardi e contraddizioni trova proprio nella reazione alla crisi e agli attacchi esterni, per quanto amplificati dalla propaganda, un fattore di rilancio.
[…]
A parte i dovuti distinguo, necessari vista la mobilitazione di milioni di cittadini francesi sull’onda emotiva suscitata dai morti di pochi giorni prima, non si può non notare che l’arrivo a Parigi dei principali capi di stato e di governo dei paesi di tutto il continente per partecipare alla cosiddetta ‘marcia contro il terrorismo’ costituisca non solo un evento di portata storica ma soprattutto, ed anche plasticamente, una micidiale rappresentazione di un imperialismo europeo giunto ad un livello di maturazione ulteriore rispetto all’imminente passato.
[…]
Di fronte a questo quadro come Rete dei Comunisti non possiamo che riaffermare la necessità di approfondire e allargare i ragionamenti e le denunce a proposito dell’involuzione di un quadro di crisi sistemica e di competizione globale che tende alla guerra e a proposito della natura imperialista dell’Unione Europea. Occorre rilanciare e subito la mobilitazione contro il rafforzamento della Nato e gli interventi militari che i governi europei utilizzeranno in Africa e in Medio Oriente per imporre i propri interessi.
Oggi dobbiamo essere consci del fatto che le organizzazioni jihadiste ed estremiste islamiche altro non rappresentano che l’espressione armata delle mire egemoniche e imperialiste di un “polo islamico” che a partire dalle petromonarchie arabe lancia la sua sfida agli altri poli e soggetti in campo a livello globale. Oltre che, per concludere, del fatto che una sinistra degna di questo nome non può non dare priorità al contrasto dell’imperialismo di “casa propria” impedendo che i cervelli dei compagni e delle compagne vadano all’ammasso di una ‘union sacrée’ che non ci rappresenta e che anzi è un formidabile strumento dell’avversario di classe.”
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