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La solitudine dei “numeri primi”

“La linea che è uscita è che l’Italia deve fare da sola, mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell’Unione Europea” ha tuonato Maroni lasciando il vertice europeo dei ministri degli interni a Lussemburgo sul problema immigrazione. “Meglio soli che male accompagnati”, ha ribadito il titolare del Vicinale parlando ai giornalisti.

“Mai come in questi momenti gli imprenditori si sentono soli. In un Paese che stenta sempre di più a crescere mentre l’Europa si divide sempre di più sul rigore tra pochi Paesi forti e molti a rischio, quando lotta per competitività si fa sempre più aspra, gli imprenditori si sentono soli di fronte a tante difficoltà”. Questo il grido d’allarme arrivato dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, trasmesso in un videomessaggio sul sito dell’associazione padronale.

Se un ministro con pieni poteri e la presidente della maggiore organizzazione imprenditoriale denunciano la solitudine dei loro interessi e delle loro ambizioni, vuol dire proprio che la classe dirigente di questo paese merita di essere spazzata via senza troppi complimenti. Hanno ritenuto che i propri interessi fossero quelli di tutti ed a questi hanno piegato le leggi dello Stato e imposto le priorità. Hanno devastato socialmente e democraticamente il paese e adesso si “sentono soli”? Devono solo ringraziare che hanno come opposizione un partito come il PD.

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