Questo è il paese dove, uno processato per sfruttamento della prostituzione minorile, invece di marcire in un luogo dimenticato da tutti (non un carcere, che non si augura a nessuno, ma in qualche posto meno allegro…) si candida per la sesta volta alle elezioni. Per farsi notare ti manda a casa una lettera con su scritto – firma sua! – che ti darà subito indietro l’Imu. E qualche centinaio di poveracci va al Caf, all’Agenzia delle entrate o a Equitalia a farsi dare i soldi davvero.
Il primo che prova a parlarmi della “spontaneità proletaria”, giuro che gli metto le mani addosso…
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