De Girolamo registrata: “Stronzi, comando io”. Gli incontri del 2012 nella casa del padre “captati da un dirigente Asl e finiti nelle carte di un’inchiesta sulla Sanità campana.
(il Fatto Quotidiano, 4 gennaio 2014)
Mastella sul caso De Girolamo: “Avessero beccato me sarei già finito in galera”.
(il Fatto Quotidiano, 5 gennaio 2014)
De Girolamo, ecco il contratto che prova il favore allo zio. Il parente del ministro voleva il bar del Fatebenefratelli. Lei “invocò” un’ispezione per accelerare la cacciata del rivale e alla fine anche i frati l’accontentano.
(il Fatto Quotidiano, 9 gennaio 2014)
Mai pagata la multa alle bufale.
(ibidem)
E il ministro si infuria via sms con Mastella. “Sei una merda!”
(la Repubblica, 11 gennaio 2014)
Carfagna scarica Nunzia, Mastella la querela.
(il Fatto Quotidiano, 11 gennaio 2014)
“De Girolamo in Parlamento”. Il Pd chiede chiarimenti e sul rimpasto ora è pressing.
(la Repubblica, 12 gennaio 2014)
Mastella. “Ha comprato i miei fedelissimi, si salva solo perché ha sposato Boccia”.
(la Repubblica, 13 gennaio 2014)
Val più lo zio di Santo Pio
Dice Mastella, il ras di Ceppaloni:
“Avessi detto quel che Nunzia ha detto,
ora mi troverei nelle prigioni
in conseguenza d’un duro verdetto”.
Ma Nunzia De Girolamo, furente,
lo chiama prontamente al cellulare:
“Sei una merda, caro il mio Clemente
ed il Signor te la farà pagare!”
Di un altolà il dubbio non la assale:
sta al governo con Senzaquid Alfano
di Enrico Letta ormai fedel sodale,
ha un ottimo rapporto col caimano
che la promosse nei lontani dì
a far politica nel Pdl,
moglie di Boccia, stella del Pd,
pensa: “Dalla poltrona chi mi svelle?
Sono un tal simbolo di larghe intese
che, pur intrallazzando fortemente
per nomine, parenti, gare e imprese,
sempre sarò dabbene ed innocente!”
Ne ha fatta della strada la sannita
che il caimano ha scovato a Benevento,
dal giorno in cui, discreta e un po’ smarrita,
esordì deputata al Parlamento.
Per fisico e per viso, neo Carfagna,
Nunzia, molto devota di San Pio,
fu una politica senza magagna
soltanto fino a che spuntò lo zio…,
che s’invaghì del bar dell’ospedale
Fatebenefratelli-Sacro Cuore.
I frati son padroni del locale
e il fratello di zio che era il gestore
per volere di Nunzia va cacciato.
Per risparmiar, fra’ Pietro Cicinelli
tarda nel realizzare l’auspicato
scambio della gestion fra i due fratelli.
Presenti tirapiedi ed avvocati,
galoppini dell’Asl e portavoce
che a casa del papà son radunati,
“Mi han preso per il cul! – dice feroce –
Son degli stronzi e debbono capire
che qui comando io e che non mollo!
‘Sti frati sono tirchi da morire,
vaffanculo, mandiamogli un controllo!”
Ecco il controllo, viene chiuso il bar,
al gestore fra’ Pietro dà lo sfratto
mentre lo zio comincia ad incassar
e alla cugina intestano il contratto.
Poi c’è la storia delle mozzarelle
a un amico di Nunzia sequestrate
nel suo negozio per le marachelle
che un tecnico dell’Asl ha rilevate.
“Almeno risparmiare la sanzione,
visto che il cacio ormai distrutto andò…”.
Guarda il caso, ma senza una ragione
quella sanzione mai nessun pagò.
Nel frattempo dell’Asl il controllore,
non si sa ben perché, viene punito.
Chi di Nunzia tocca gli amici muore,
di certo senza che Lei muova un dito…
Sempre sul tema della Sanità,
per fare il bando del 118
ed aprir nuovi uffici qua e là,
Nunzia, alternando “Stronzo!” e “Me ne fotto!”,
vorrebbe bypassar qualunque gara
e aprir sòlo dai sindaci fedeli,
intrallazzando senza far cagnara
ma con lo stomaco pieno di peli.
Un giorno confessò, così si dice:
“Io che sono cattolica profonda
e, purtroppo, discreta peccatrice,
so che il pregar tutti i peccati monda…”.
Ma questa volta pare che San Pio
non basterà a salvare la sannita
dal pagar finalmente il giusto fio,
di una condotta assai disinibita.
Il Colle tace, Letta fa il rimpasto:
“Scusami, Nunzia, certo non vorrei…”.
Renzi leva la bocca dal suo pasto,
satollo, si è magnato pure Lei!
blog MicroMega, 15 gennaio 2014
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