Si può dire sia un fatto molto strano
l’amicizia fra due toscan cervelli,
il plenipotenziario del caimano,
Verdini, più processi che capelli
e Matteo, il politico rampante
da poco segretario del Pd.
L’ha rivelata il nazional brigante:
“Da un bel po’ d’anni, tutti i lunedì,
s’incontrano a Firenze…” Perché mai
la giovane speranza del paese
s’incontra con un uomo pien di guai,
protagonista di nefande imprese?
Dopo la bancarotta fraudolenta
della sua quasi personale banca
dalla liquidazion coatta spenta
lasciando i creditor senza palanca,
è fallito il Giornal della Toscana
che, pur se finanziato dallo Stato,
è rimasto del tutto senza grana
e da due anni non vien pubblicato.
C’è anche un avviso di truffa aggravata
ed un processo incorso per i soci,
Verdini escluso che se l’è cavata.
Par che al Senato non siano veloci
nel rilasciare le autorizzazioni,
ormai richieste venti mesi fa,
per far uso delle intercettazioni
di Mister Infinita Probità.
Il curriculum di Verdini, certo,
è musica alle orecchie del caimano
il quale, tutti sanno, è molto esperto
nel voler sempre avere sotto mano
inquisiti, prescritti, condannati
in primo grado, Appello o Cassazione,
poiché son come lui ben attrezzati
per ammannir qua e là qualche bidone.
Ma Matteo che il nuovo rappresenta,
che l’Anna rottamò per una scorta,
che d’avere con sé sol puri tenta
e vorrebbe la casta tutta morta,
non dovrebbe né frequentar Verdini
né far con lui la legge elettorale
coi trucchi ed i sistemi truffaldini
studiati dal lacchè del criminale.
La moral della storia allor qual è?
Credevamo di averle viste tutte,
ma se Renzi diventerà premier
se ne vedranno, ahinoi!, di ancor più brutte.
blog MicroMega, 13 febbraio 2014
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