Quali sono le fondamenta del patto tra la grande borghesia francese e quella tedesca che assieme guidano il processo di costituzione del polo imperialista europeo?
Nel 1870-71, dovendo scegliere tra capitolare ai Prussiani o sostenere gli operai di Parigi che ne organizzavano la difesa, la borghesia francese optò per la prima ipotesi, consapevole che«una vittoria di Parigi sull’oppressore prussiano sarebbe stata una vittoria dell’operaio francese sul capitalista francese e i suoi parassiti statali.»
Quando poi il proletariato parigino decise di impossessarsi del potere, l’esercito francese e quello tedesco, che si erano scannati a Sedan solo pochi mesi prima, si allearono tra loro per metter fine alla Comune.
Nell’estate del 1940, dovendo scegliere tra l’accordo con gli invasori nazisti o l’organizzazione della Resistenza antifascista, 569 tra deputati e senatori francesi su un totale di 932 votarono a favore di Pétain, dell’armistizio con i tedeschi e della divisione della Francia tra territori occupati e repubblica fantoccio di Vichy.
Quando poi il popolo francese decise invece di resistere, la Francia di Vichy e l’occupante tedesco combatterono assieme con ferocia i partigiani.
Due soli esempi storici in 150 anni sono pochi? La borghesia francese e quella tedesca di oggi non sono le stesse di allora? Forse.
Ma qualche sospetto sulla natura dell’attuale patto franco-tedesco lo dovrebbero suscitare.
Democrito
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