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Miracolo Napolitano

“Con il tripolarismo una revisione dell’Italicum credo sia da considerare, nel senso di non puntare a tutti i costi sul ballottaggio, che rischia, nel contesto attuale, di lasciare la direzione del paese a una forza politica di troppo ristretta legittimazione nel voto del primo turno”.

Giorgio Napolitano ha scoperto con qualche ritardo, dopo i risultati delle amministrative, che la legge elettorale denominata Italicum, da lui apprezzata e praticamente scritta, non corrisponde all’obiettivo per cui era stata pensata: dare il potere – per quel che ne resta sotto la supervisione Ue – a uno dei due schieramenti perfettamente uguali (Pd e centrodestra).

Il ritardo si può capire (90 anni non sono uno scherzo…), un po’ meno l’incompetenza “costituente” di quel gruppo ristretto che ha immaginato regole per blindare i governi senza neanche ipotizzare – come dovrebbe fare un qualsiasi studente al primo anno di diritto costituzionale – risultati elettorali futuri diversi da quelli appena registrati (“il 41%” alle Europee 2014, un secolo fa).Renzi si era intitolato le “riforme” che altri avevano elaborato. Il gioco non ha funzionato, quindi si cambia.Che Napolitano abbia “scoperto” l’acqua calda, non prendetelo per un miracolo…

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