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E’ morto il padrone

Con la sua casimirra

Il padrone è defunto

D’incenso e di mirra

Nauseante il suo cunto

.

Nato in Abruzzo

Diventò canadese

In Isvizzera il puzzo

Dei profitti d’imprese

.

150.000 gli euro in un giorno

54 i milioni in un anno

Gli operai gettava nel forno

I sindacati non facero danno

.

Con la Fiat ha scalato la borsa

Ai lavoratori ha tolto la vita

In Ferrari non ha vinto la corsa

Ha massacrato chi campava in salita

.

Con l’America strinse il suo patto

Abbracciando un negro venduto

L’Italia gli ha servito su un piatto

Da Mirafiori gli gridaron cornuto

.

Degli Agnelli egli fu il Consigliori

I Corleone del grande Lingotto

Piani industriali da taglieggiatori

I diritti facevan fagotto

.

Pranzi brevi riposi azzerati

A pisciare non ci puoi andare

Punizioni dai suoi camerati

In malattia ti facea licenziare

.

Pomigliano è ormai una caserma

Un lager di tipo nazista

La catena non resta mai ferma

L’uomo/merce del Marchio schiavista

.

Landini ora esprime cordoglio

La Cgil tesse quasi le lodi

La sinistra senza l’orgoglio

Ha oramai la faccia di Prodi

.

Dalla Patria fuggì con la cassa

Ricattando politici e servi

In Polonia l’operaio fu massa

Gli stipendi da fame ed impervi

.

Il capitale ha le sue leggi

Non lo fanno neanche morire

Moribondo non ha privilegi

Solitario lo fanno perire

.

Un feroce di nome Marchionne

Il vil Sergio era solo un rapace

Nessuna pietà per questo Assalonne

Che all’inferno non trovi mai pace

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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